È giunto nelle sale italiane il 30 Aprile, grazie a Lucky Red, Anselm, il nuovo documentario di Wim Wenders dedicato ad Anselm Kiefer, un gigante – controverso quanto acclamato e politicamente impegnato – dell’arte contemporanea tedesca, cui la Biennale di Venezia dedicò, nel 1980, una personale intitolata “Verbrennen-Verholzen-Versenken-Versanden”.
Presentato al Festival di Cannes 2023 tra le proiezioni speciali, si tratta di un’intensa esperienza cinematografica che immerge lo spettatore nella produzione artistica e nel percorso di vita di Kiefer, esplorando ed approfondendo la sua fascinazione per il mito e la storia.
Il passato ed il presente si intrecciano, per propagare il confine tra cinema e pittura.
Dopo oltre due anni di riprese – partendo dalla nativa Germania fino alla sua attuale casa in Francia, ripercorrendo le tappe di un viaggio dietro le quinte della sua arte – Wim Wenders ci dona il ritratto unico di uno dei più grandi artisti contemporanei della sua nazione, permettendoci di immergerci completamente nell’universo di Anselm Kiefer.
Girato in 3D ed in 6K, il film racconta il percorso di vita del pittore e scultore tedesco; la sua visione, il suo stile rivoluzionario, il suo immenso lavoro di esplorazione dell’esistenza umana e della natura ciclica della storia.
Wenders realizza un’esperienza cinematografica unica che mette in luce il linguaggio di Kiefer, fortemente influenzato dalla poesia, la letteratura, la filosofia, la scienza, la mitologia e la religione:
“Anselm Kiefer ed io siamo nati alla fine della Seconda Guerra Mondiale, lui qualche mese prima, io qualche mese dopo. Abbiamo trascorso la nostra infanzia nello stesso paese in rovina, con un’immagine di sé completamente distrutta, pieno di adulti, compresi i nostri parenti e insegnanti, che desideravano freneticamente costruire un futuro per se stessi e che altrettanto freneticamente cercavano di dimenticare il passato o di fingere che non fosse accaduto.
Mentre Anselm studiava legge a Friburgo in Brisgovia, io nello stesso periodo vi studiavo medicina. Avremmo potuto incontrarci allora, ma abbiamo preso direzioni diverse: lui ha studiato in un’accademia di arte, io mi sono iscritto in una scuola di cinema.
Ma poiché niente è formativo quanto le prime impressioni, avevamo molto da condividere e molto in comune”.
Dopo il grande successo di Perfect Days e l’egregio lavoro da lui svolto su Sebastião Salgado ne Il sale della Terra, Pina Bausch in Pina e Buena Vista Social Club (tutti candidati all’Oscar per il Miglior Documentario), il maestro indiscusso del cinema tedesco è andato nuovamente a segno.
Il 2 Maggio, alle 21.00, Wenders presenterà il suo Anselm collegandosi con i cinema italiani e regalando così agli spettatori in sala un’esperienza indimenticabile, per una visione di rara bellezza.
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