Il coraggio di Blanche di Valérie Donzelli, distribuito nelle sale italiane dal 2 Maggio grazie a Movies Inspired e Circuito Cinema Distribuzione è un meccanismo ad orologeria di rara finezza e precisione.
Vincitore del Premio César 2023 per la Miglior Sceneggiatura Non Originale (la pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di Eric Reinhardt L’amore e le foreste, edito in Italia da Salani), Il coraggio di Blanche – Presentato in anteprima a Cannes 2023, nella sezione Première, è il potente racconto di una donna che pensava di aver trovato l’amore, la sua anima gemella ma si ritrova prigioniera in una gigantesca trappola di violenza, domestica e psicologica.
Mentre, colpevole una sceneggiatura debole e confusa, non mi aveva fatto impazzire in Fratello e sorella, stritolato dalla divina Marion Cotillard, in L’amour et les forêts, titolo originale de Il coraggio di Blanche, Melvil Poupaud ci regala uno dei sociopatici più inquietanti e plausibili della storia del cinema francese tutto.
Sguardo, movimenti facciali, linguaggio del corpo, pause, tono della voce.
Sarebbe bastato un cortometraggio di 10′ con lui unico interprete sullo schermo in queste vesti a giustificare il prezzo del biglietto… ma lui, qui, è tutto fuorché solo perché l’oggetto del suo “amore” possessivo quanto devastante… è lei.
Inutile girarci intorno: Virginie Efira è tra le più talentuose e sicuramente una delle più belle attrici belghe che siano mai apparse sullo schermo.
La sua innocente, sensuale, disarmante perfezione, qui addirittura sdoppiata in due corpi, (i primi piani sul suo volto incarnano tutto il fascino di una Novelle Vague conclusa da decenni che sembra essere iniziata ieri) – ebbene sì. In questo splendido film, lei interpreta due sorelle gemelle – enfatizza ulteriormente lo stridente contrasto con la crudeltà del suo aguzzino, la loro relazione pericolosamente, dolorosamente, malata.
Il coraggio di Blanche è il potente racconto di una donna che pensava di aver trovato l’amore, la sua anima gemella ma si ritrova prigioniera in una trappola di violenza domestica e psicologica.
Tocco di stile, più o meno consapevole: il cognome di lui che, a tetro ossimoro, suona proprio come “L’amoroso”.
“Quando Valérie Donzelli e Audrey Diwan mi hanno chiesto se volessi partecipare alla stesura della sceneggiatura, non ho accettato e ho aggiunto che dovevano sentirsi completamente libere di fare tutto ciò che volevano. Per me la cosa più importante era che dal mio libro potesse nascere un grande film. Ero consapevole che per ottenere questo risultato, Valérie avrebbe dovuto appropriarsi completamente del racconto per portarlo nel suo mondo, in modo da tradurlo cinematograficamente.
Avevo piena fiducia in lei.
Il coraggio di Blanche non è solo un dramma struggente in cui si riconosce lo spirito e lo stile del suo autore, ma è anche un film politicamente impegnato. Questo per noi era fondamentale. Da quando il mio romanzo è stato pubblicato nel 2014, ho ricevuto molte testimonianze di lettrici che mi dicevano di essersi identificate nella vicenda dell’eroina. Si erano rese conto che, se non avessero lasciato il tetto coniugale, sarebbero state uccise e mi hanno scritto che il mio libro le aveva salvate.”.
Eric Reinhardt
La violenza domestica, fisica e psicologica è il più importante problema che il mondo contemporaneo debba affrontare e risolvere.
Se non lo debelliamo, se non lavoriamo sulla consapevolezza, sulla cultura, sulla protezione, su una rete di strutture sociali che sostengano le vittime e diano vita ad una generazione futura di esseri umani più armonici e consapevoli… tutta la tecnologia del mondo non basterà a salvarci da noi stessi.
Il Cinema è arte ed il suo scopo primario non è educativo ma quando la bellezza si fonde con la consapevolezza… siamo davanti ad un piccolo capolavoro.
Correte a vedere Il coraggio di Blanche. Dolorosamente… splendido.
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