The Animal Kingdom (Le règne animal) è diretto da Thomas Cailley e vede nei panni dei protagonisti Romain Duris, Paul Kircher e la splendida Adèle Exarchopoulos.

Presentato, con grande riscontro da parte della critica, nella sezione Un Certain Regard di Cannes 2023 ed al cinema dal 13 Giugno distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection e Wise Pictures, il film ha vinto 5 premi César, tra cui Miglior Colonna Sonora per Andrea Laszlo De Simone e Migliori Effetti Speciali.

La sceneggiatura, scritta dallo stesso Cailley prima del Covid, sfrutta l’elemento mostruoso della trasformazione fisica: gli esseri umani contagiati, infatti, divengono creature ibride attraverso una lenta evoluzione, sino a divenire uccelli, polipi, camaleonti, serpenti, orsi… e tutto il resto della fauna, terrestre e marina.

I contagiati vengono isolati in centri speciali mentre gli scienzati studiano il fenomeno; i mutanti che sono divenuti troppo pericolosi vengono invece eliminati dalle forze dell’ordine.

Il sedicenne Émile (Paul Kircher) si trasferisce insieme al padre François (Romain Duris) nel sud della Francia per restare vicino al centro ove la madre, ormai in rapida mutazione, è stata trasferita ma, quando un incidente durante il trasporto la vedrà fuggire assieme ad altre creature, padre e figlio si metteranno sulle sue tracce nel fitto bosco in cui è scomparsa, con il supporto di una poliziotta (Adèle Exarchopoulos).

Il giovane Émile sta mutando a sua volta e  la pellicola sfrutta tutti i temi legati a tale trasformazione: la diversità come minaccia, la distruzione dell’ambiente, il cambiamento fisiologico legato all’adolescenza. In un mondo che guarda alle cosiddette “creature” con odio e diffidenza, il ragazzo potrà scoprire ciò di cui è davvero capace soltanto accettando la propria vera natura.

Si abusa spesso dell’aggettivo distopico per definire un film che ci  presenta un futuro alternativo o delle mutazioni, come nel nostro caso, riferite  ai cambiamenti sul nostro pianeta dovuti al clima e non solo, ma la pellicola di cui scriviamo va oltre l’aggettivo.

Thomas Cailley ci regala un pregevole esempio di cinema fantastico, una pellicola fatta di trasformazioni, istinti selvaggi e splendide immagini.

L’ispirazione per questo film sorprendente e tremendamente attuale deriva, per ammissione stessa del regista, da L’isola del dottor Moreau di H.G. Wells (1897) che vanta numerosi adattamenti cinematografici.

Il tema della trasformazione dell’uomo in animale è l’elemento fantastico della pellicola, che sfrutta la classica struttura padre e figlio per portarci all’interno di una storia fantastica ed a tratti horror.

Il risultato finale è la splendida opera di un regista che farà parlare di sé, gettando un inquietante sguardo alla Black Mirror su mondo che già sta mutando sotto i nostri occhi.

Da segnalare gli  straordinari effetti visivi curati da MPC (The Last Duel, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, House of the Dragon) e Mac Guff (Valerian e la città dei mille pianeti, Cattivissimo Me, Lupin), nonché la coinvolgente ed emozionante colonna sonora del film, curata da Andrea Laszlo De Simone, cantautore, polistrumentista e produttore discografico torinese.

Una visione che non vi deluderà.

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