The Bikeriders di Jeff Nichols (Take Shelter, 2011) fotografa la stagione ribelle vissuta dagli Stati Uniti in cui la gente e le dinamiche culturali erano pronte al cambiamento.
Distribuito da Universal Pictures Italia, il film è giunto nelle sale italiane il 19 Giugno.
Dopo un incontro casuale in un bar, la volenterosa Kathy (Jodie Comer) rimane legata in maniera indissolubile a Benny (Austin Butler), ultimo arrivato in un gruppo di motociclisti del Midwest, i Vandali guidati dall’enigmatico Johnny (Tom Hardy).
Parallelamente al contesto che li circonda, il club inizia ad evolversi, trasformandosi da punto di raccolta di sbandati locali a pericoloso ambiente fondato sulla violenza, forzando Benny a scegliere fra Kathy e i propri compagni.
Liberamente ispirato all’omonimo libro fotografico di Danny Lyon, The Bikeriders racconta il cambiamento di un’ideale di libertà che sfocia nel crimine e la narrazione parte dall’iniziale contrapposizione tra due generazioni: la prima fedele alle idee originali di trasgressione sociale, la seconda dedita al crimine ed alla violenza.
Il regista, a distanza di oltre 50 anni da Easy Rider (1969 – Ampiamente citato nella pellicola), riprende i temi del movimento hippie, del Sessantotto, della protesta pacifista contro la guerra del Vietnam; temi ormai lontani per la generazione dei millennial che protesta per altre guerre all’interno delle università e forse più diretto ai nostalgici che hanno vissuto personalmente quel periodo.
Attraverso la figura di Johnny, (un monumentale Tom Hardy), il film ci mostra come la scoperta del giovane Marlon Brando in The Wild One (Il selvaggio, 1953) sia divenuta l’ispirazione per aprire un club motociclistico reclutando gli “sbandati della società americana” che preferivano la sella di una moto alle comodità casalinghe imposte dal sistema.
I Vandals, club motociclistico di Chicago è al centro della storia, dalla sua iniziale idea di trasgressione che diventerà poi un ricettacolo per attirare giovani criminali.
La pellicola viene narrata attraverso le foto scattate dallo studente Danny (Mike Faist), in particolare quella di Kathy (Jodie Comer), sullo sviluppo del club.
Nel ricco cast, troviamo: Norman Reedus, Michael Shannon, Boyd Holbrook, Damon Herriman, Karl Glusman.
Jeff Nichols decide di immortalare degli scatti in movimento ispirati a molte delle foto del libro, cercando di restituire un senso di veridicità, quasi documentaristica, a ciò che viene raccontato.
I Vandals sono, alla fine, soltanto uno dei tanti tristi fallimenti dell’America, emblematici di un’ epoca d’oro che ha lasciato solo flebili ricordi di quei biker che oggi – tristemente – vediamo sfrecciare sulle loro Harley-Davidson con le bandiere a favore di Trump.
L’idea di voler rappresentare quel particolare momento storico funziona ma con molti punti deboli; la scelta di incentrare la storia sul rapporto tra il personaggio di Benny e quello di Kathy, tralascia Johnny – il vero protagonista della pellicola – tratteggiato alla perfezione dal talentuoso Tom Hardy.
La scelta di enfatizzare la competizione tra Benny e Johnny inficia ed oscura la maestosità di quell’intero momento storico.
I rapporti dei personaggi mancano, inoltre, di un approfondimento psicologico sulla relazione del protagonista con Kathy, la sua passione per la moto ed il carattere intemperante che fa assomigliare Benny più ad uno stereotipo che ad un carismatico protagonista.
Come contraltare, il capo dei Vandals, Johnny, risulta un personaggio più compiuto: uomo minaccioso e malinconico, schiacciato dal peso della corona che porta e dal senso di inadeguatezza verso il cambiamento del mondo che lo circonda.
Il risultato finale della produzione resta, nel complesso, interessante ma di gran lunga inferiore al leggendario Easy Rider ed al suo fascino di altri tempi, con il quale sembra quasi volersi confrontare.
La libertà del viaggio in moto per girare gli angoli sperduti degli Stati Uniti è tra l’altro, ormai e purtroppo, decisamente superata, nell’era ipertecnologica in cui viviamo.
In conclusione: l’unico consiglio che possiamo dare, in particolare agli spettatori più giovani, è di riscoprire il cult diretto e interpretato da Dennis Hopper con Peter Fonda e Jack Nicholson, autentiche leggende del cinema americano.
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