Fly Me to The Moon – Le due facce della Luna è diretto da Greg Berlanti, distribuito da Eagle Pictures e dall’11 Luglio nelle sale italiane.
Interpretato da Scarlett Johansson e Channing Tatum, il film è un’intelligente ed emozionante commedia drammatica, ambientata nel contesto dello storico allunaggio dell’Apollo 11.
Assunta per rilanciare l’immagine pubblica della NASA, Kelly Jones (Scarlett Johansson), ragazza prodigio del marketing, si scontrerà con Cole Davis (Channing Tatum), direttore del programma di lancio, creando scompiglio nel suo già difficile compito.
Quando la Casa Bianca riterrà che la missione sia troppo importante per fallire, Kelly Jones verrà incaricata di inscenare un finto sbarco sulla Luna come piano di riserva.
A quel punto… il conto alla rovescia inizierà davvero.
Il regista di questo divertente lungometraggio ha ripreso il tema del “Siamo andati o no sulla Luna?” con una divertente ricostruzione del finto allunaggio, in parallelo con quello autentico del 20 Luglio 1969.
La pellicola è un’astuta operazione produttiva (la Johansson è tra loro) che riprende in tono, leggero quanto drammatico, la Corsa alla Luna col risultato di regalarci un’ottima commedia di fine anni ’60, non soltanto nell’ambientazione ma anche nel tono e nella leggerezza, pur toccando anche dolorosi ricordi come la scomparsa dell’equipaggio dell’Apollo Uno.
La regia si rivela molto arguta nella scelta del formato con il quale, in modo serio e non, si prendono in giro molti elementi della cultura americana; battute e frecciatine sul ruolo della potenza americana vengono bilanciate da assurde teorie complottiste.
A ciò si aggiunge la creazione di un set televisivo, completo del finto allunaggio, ad opera di Kelly Jones, cui viene affidato tale delicato compito da un misterioso agente segreto, interpretato in modo sublime dal grande Woody Harrelson.
Divertentissima la scena in cui, con aria smarrita, lei dichiara di aver contattato (vedi meme) l’immenso Stanley Kubrick.
Una ricostruzione perfetta, anche per quanto riguarda gli effetti speciali, i quali impreziosiscono bene la fiusione tra immagini autentiche ed inventate, insieme a quel tipico tocco di romanticismo delle commedie fine anni ’70.
Sicuramente, il poco espressivo (vogliamo essere buoni) Channing Tatum fa la sua parte ma l’intero film si regge sul fantastico guardaroba+trucco+recitazione di Scarlett Johansson, la sua incredibile capacità di bucare lo schermo.
Se Woody Allen l’ha scelta per Match Point… un motivo c’è.
In conclusione: Fly Me to The Moon è un bel film per ricordare in modo divertente gli eroi delle missioni Apollo; quelli caduti e quelli che ormai ci hanno lasciato, per motivi di età.
Per la bella intervista al Comandante Umberto Guidoni, in occasione della premiere che si è tenuta all’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), cliccate qui.
Buona visione! 😉
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