L’innocenza di Kore-eda Hirokazu è dal 22 Agosto nelle sale italiane, distribuito da Bim Distribuzione e Lucky Red.

Miglior Sceneggiatura al Festival di Cannes 2023, firmata da Sakamoto Yuji e con la colonna sonora (ultima composizione prima della scomparsa) del Premio Oscar Ryuichi Sakamoto, siamo di fronte all’ennesimo capolavoro del maestro giapponese, già premiato a Cannes 2018 con la Palma d’Oro per Un affare di famiglia ed a Cannes 2013 con il Gran Premio della Giuria per Father and son.

Minato ha 11 anni e vive con la sua mamma; un giorno, il bambino inizia a comportarsi in modo strano e torna da scuola sempre più avvilito.

Tutto lascia pensare che il responsabile sia un insegnante; la madre si precipita a scuola per scoprire cosa sta succedendo ma la verità, come spesso accade nei film di Kore’eda, si rivelerà essere un’altra e i fatti sveleranno una profonda e toccante storia di amicizia.

Makiko Fushimi (Yuko Tanaka), direttrice della scuola elementare da lui frequentata, tenta di rassicurare il piccolo Minato Mugino (Soya Kurokawa) che le ha appena rivelato una parte del suo segreto.

Il nuovo film di Hirokazu Kore’eda è un capolavoro ma soltanto per coloro non hanno mai visto le precedenti opere del regista poiché, con L’Innocenza, il regista non fa altro che confermarsi al vertice nel raccontare storie in maniera cinematograficamente perfetta.

La storia ci racconta del malessere dell’undicenne Minato e del rapporto che stabilisce con il compagno di classe Yori Hoshikawa (Hinata Hiiragi), convinto di essere un mostro.

Il titolo originale della pellicola, in effetti, è Monster (Kaibutsu) ma la distribuzione italiana ha probabilmente scelto di intitolarlo “L’innocenza” per sottolineare quella teoricamente presente nei bambini, in realtà capaci di creare cose mostruose attraverso il bullismo ed altre forme di discriminazione verso i compagni di scuola.

Il film rimanda, inevitabilmente a Rashomon, capolavoro di Akira Kurosawa, anche se il paragone non vuole assolutamente sminuire Kore-eda che riesce perfettamente a portare avanti questa storia attraverso due giovanissimi protagonisti che esprimono in pieno tutta la propria forza espressiva, tanto da farci dimenticare che si tratta di due attori in erba.

Il dono di questa pellicola, che vuole rappresentare l’ingresso nell’adolescenza attraverso uno spazio quasi magico, è il riuscire a trasportare lo spettatore all’interno di una storia in modo semplice, facendogli provare sentimenti e sensazioni forse dimenticate.

Correte a vedere l’ultimo, pregevole, lungometraggio di un regista destinato a rimanere per sempre nella Storia del Cinema.

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