La vita accanto di Marco Tullio Giordana è giunto nelle sale italiane il 22 Agosto, distribuito da 01 Distribution.

A 3 anni di distanza dal controverso ed impreciso Yara, apparso nelle sale per una manciata di secondi per poi finire su Netflix (il che dovrebbe far riflettere), il bravo cineasta milanese ritorna ai livelli registici de La meglio gioventù e I cento passi, regalandoci un lungometraggio in minore; un’opera travagliata, dolorosa, malinconica, intimista ed estremamente raffinata.

Presentato Fuori Concorso alla 77edizione del Locarno Film Festival, il film sancisce il ritorno sul prestigioso palco dell’importante festival svizzero di Marco Tullio Giordana che quest’anno ha ricevuto il Pardo Speciale alla carriera, dopo ben 44 anni di assenza.

Egli vinse, infatti, il Pardo D’Oro nel 1980 con il suo lungometraggio d’esordio, Maledetti vi amerò.

Con La vita accanto, ci troviamo proprio in quegli anni ’80 ma lo sguardo è rivolto all’interno di una classe sociale ben diversa, ben più agiata.

Siamo, infatti, in una città d’arte del Nord Italia. All’interno di una famiglia dell’alta borghesia.

Una nascita molto attesa distruggerà ogni loro ipocrita architettura.

Rebecca è bellissima ed unica: una vistosa macchia viola ne deturpa il viso e tale sua “deformità” getta la madre, già psichicamente instabile, in una profonda depressione che riverbera sull’intera famiglia.

Antichi veleni verranno a galla e soltanto il suo straordinario talento musicale le permetterà di superarli.

Beatrice Barison e Sonia Bergamasco
Beatrice Barison e Sonia Bergamasco

Giordana ci regala una pregevole storia al femminile, in cui le figure maschili sono sempre di secondo piano e mai positive o significative.

La vita accanto è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di successo di Mariapia Veladiano (Einaudi, 2010), vincitore del Premio Calvino; la storia di una famiglia in cui segreti inconfessabili e sensi di colpa si intrecciano ad una grande talento ed una voglia di riscatto.

Il film è interpretato dalla bravissima Sonia Bergamasco (La nonna di Rebecca; assai “speciale”, nel bene e nel male), Paolo Pierobon, la splendida Valentina Bellè (La madre di Rebecca, bellissima quanto tormentata), Beatrice Barison (Rebecca da grande – Lei è una talentuosa concertista internazionale, per la prima volta sullo schermo) Sara Ciocca e Michela Cescon.

La vita accanto_Viola Basso
Viola Basso

Con le parole del regista: “Il romanzo di Mariapia Veladiano è il racconto di come il disagio possa irrompere nella vita di una famiglia, sconvolgendola per sempre. Nel libro questo disagio è rappresentato dalla mostruosità di un neonato subito rifiutato.

Nel film, questa ‘mostruosità’ è rappresentata da una macchia viola che copre metà del viso della bambina.

Per il resto, la piccola Rebecca è bellissima e, scopriremo col tempo, straordinariamente dotata per la musica. Ma l’angioma che la sfigura le rende difficile il rapporto con gli altri, soprattutto con la madre che non l’ha mai accettata e, per vergogna, l’ha sempre tenuta segregata in casa.

Il tema centrale è quindi il corpo, la cui accettazione è alla base di ogni identità, e come le sue eventuali imperfezioni (quanto reali? quanto immaginarie? quanto indotte dallo sguardo altrui?) possano portare alla violazione per modificarlo e accettarlo secondo i canoni di un’illusione.”.

Menzione speciale per la bravissima Sveva Bassan che, a soli 15 anni, ci regala l’interpretazione più gioiosa dell’intero film: la compagna di classe “povera” della protagonista. Povera ma felice.

Ed il cerchio iniziato da Giordana con Maledetti vi amerò, a quasi mezzo secolo di distanza… si è finalmente chiuso.

 

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