Never Let Go – Ad un passo dal male è il nuovo film di Alexandre Aja, regista francese che ad Hollywood si è fatto da tempo un nome, soprattutto nel genere horror.
Questo suo nuovo lungometraggio, nelle sale italiane dal 26 Settembre grazie a Notorious Pictures è appunto un horror che ricorda molto Riflessi di paura, perché qui il pericolo non è causato da animali bramosi di carne umana (come in Piranha 3D e Crawl – Intrappolati) o assassini con la passione per lo splatter (Le colline hanno gli occhi) ma dal Male in persona, ossia il demonio.
Questo Male sembra aver contaminato tutto il mondo tranne una casa, isolata in mezzo alla foresta, nella quale vivono due bambini, Nolan (Percy Daggs IV) e Samuel (Anthony B. Jenkins), insieme alla loro mamma (Halle Berry).
Un’abitazione benedetta che impedisce al Male di toccare fisicamente gli esseri umani ancora puri; quindi, per non essere infettati, i suoi tre abitanti devono mantenere costantemente il contatto con essa, restando al suo interno o rimanendo collegati al suo influsso con lunghe corde, le quali sono l’unico modo per allontanarsi dalla casa e potersi procurare il cibo.
Una situazione decisamente precaria, quindi, perché è difficile trovare del cibo quando si è confinati in un campo d’azione così ristretto.
A ciò si aggiunga che i due bambini, con il passare del tempo, non diventano soltanto curiosi e desiderosi di avventurarsi nel resto del mondo ma cominciano anche a dubitare delle parole della madre: questo famigerato Male è reale o è soltanto nella sua testa?
Never Let Go – A un passo dal male è un horror che ricorda, più o meno intenzionalmente, diversi lungometraggi del passato, a partire da L’esorcista; questo demonio presenta, infatti, molti tratti in comune con quelli della religione cristiana (la lingua biforcuta del serpente e le sue movenze quando si palesa in forma umana).
Per il resto, non è difficile trovare rimandi a Shining, The Ring ed alla saga di A Quiet Place (in questo caso, invece di rimanere in silenzio, bisogna restare legati alle corde per sopravvivere).
Una sceneggiatura ed una regia che non sono, dunque, di base il massimo dell’originalità anche se, con il passare dei minuti, la storia si rivela abbastanza interessante perché soltanto nell’ultima parte il dubbio espresso dai bambini verrà in parte risolto…
Soltanto in parte perché il finale è decisamente aperto e la stessa Halle Berry ha già affermato che questo lungometraggio potrebbe essere il primo capitolo di un nuovo franchise dell’orrore, con prequel o sequel che sono già stati scritti dagli autori e, molto probabilmente, se questo film otterrà un buon successo al botteghino, vedranno il buio del grande schermo in futuro.
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