Esattamente cinque anni fa, dopo una prima presentazione alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, la Warner Bros distribuiva al cinema per tutti Joker, il nuovo film di Todd Philipps con protagonista Joaquin Phoenix nei panni dell’omonimo villain della DC Comics.
Un lungometraggio pensato non solo per ridare autorialità al genere cinecomic ma anche come film singolo, senza alcuna volontà di realizzare successivamente uno o più seguiti.
Ma nel cinema non si dovrebbe mai dire mai, soprattutto se un tuo prodotto è stato in grado di ottenere non solo un gigantesco successo al botteghino ma anche diversi ed importanti riconoscimenti (come due Premi Oscar 2020 di fronte ad undici candidature), e quindi in un lustro la musica è decisamente cambiata, non solo perché il sequel è stato appunto realizzato, ma anche perché Joker: Folie à Deux (dal 2 Ottobre al cinema in Italia) oltre ad essere un thriller noir è anche… un musical!
Un modo di omaggiare i precedenti canori legati al personaggio (come la canzone I Go Looney presente in Batman: The Killing Joke ed interpretata da Mark Hamill) ma anche e soprattutto per sfruttare il talento di Lady Gaga nei panni di Harley Quinn che esordisce in questo universo (insieme al personaggio di Harvey Dent).
La sua presenza sarà determinante per il futuro di Arthur Fleck che, dopo gli omicidi compiuti in passato, è ora rinchiuso ad Arkham in attesa di processo, con la sua legale che tenta di salvarlo dalla pena capitale cercando di dimostrare che Joker e Fleck sono due personalità distinte all’interno del medesimo corpo.
Tante buone idee al pari del precedente capitolo ma, stavolta, la messa in pratica è stata tutt’altro che convincente.
I momenti musicali che coinvolgono Phoenix e Gaga in Joker: Folie à Deux sono, peraltro, davvero limitati perché la maggior parte di essi risulta forzata ed incapace di coinvolgere lo spettatore.
Se il film del 2019 aveva come fonti d’ispirazione capolavori cinematografici del calibro di Taxi Driver e Re per una notte, in questo seguito sembra esserci più di un richiamo a Qualcuno volò sul nido del cuculo, senza però risultare minimamente paragonabile al grande capolavoro di Miloš Forman.
I pochi altri aspetti positivi di Joker 2 li possiamo trovare in alcune scene del processo, dove finalmente la recitazione di Phoenix comincia ad essere degna di nota e nel finale che può essere utilizzato come espediente per risolvere quelle incongruenze anagrafiche tra Joker e Batman apparse nel primo capitolo.
Epilogo che si spera resti tale, non solo perché sarebbe davvero una forzatura proporci un terzo episodio ma anche perché, visti i tanti elementi negativi di questo sequel, realizzarne addirittura un altro sarebbe davvero un azzardo, come dire… pazzoide!
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