Presentato per la prima volta in occasione della 77ª edizione del Festival di Cannes, il 16 Ottobre è giunto finalmente nelle nostre sale (dopo essere stato protagonista della preapertura della Festa del Cinema di Roma 2024) grazie ad Eagle Pictures Megalopolis, il sogno inseguito per oltre quarant’anni da Francis Ford Coppola.
Questa storia inizia nella Grande Mela dei giorni nostri, ribattezzata New Rome.
Una megalopoli che ricorda molto la capitale dell’antica Repubblica Capitolina, tanto che i suoi protagonisti portano i suoi stessi nomi, su tutti Cicerone (Giancarlo Esposito) e Catilina (Adam Driver), due uomini di potere continuamente in conflitto tra di loro perché il primo rappresenta la parte conservatrice mentre il secondo quella progressista.
Quello di Catilina è un progresso fuori dal comune perché ha scoperto il Megalon, un materiale in grado non solo di controllare il tempo ma anche di permettere la costruzione di edifici utopistici. Lui decide di utilizzarlo per costruire la sua Megalopolis, una città ideale che sostituirà per sempre la vecchia e corrotta New Rome.
Ci riuscirà?
Cominciato a scrivere durante le riprese di Apocalypse Now ma immaginato fin dal 1936 dopo la visione del film La vita futura di William Cameron Menzies, il ritorno al cinema dopo ben 11 anni di attesa di Francis Ford Coppola è un lungometraggio che critica la società statunitense paragonandola ad un passato corrotto e, al tempo stesso, la immagina in una versione futura migliore, seppur utopistica.
Un’idea estremamente valida ed interessante che, purtroppo, non è stata tradotta al meglio sullo schermo: Megalopolis è purtroppo un film imperfetto perché il regista non è stato in grado di coniugare al meglio questi due elementi, ottenendo un risultato confusionario ed anche parzialmente incompiuto, nonostante il minutaggio a sua disposizione sia stato più che abbondante (138′).
Se, quando si fa il paragone con l’America di oggi, la storia risulta molto poetica ed intrigante, non si può dire lo stesso quando il Megalon entra in scena, complici una sceneggiatura ed una regia non all’altezza del resto del girato.
A tutto ciò si aggiunga che il vero tallone d’Achille di questo progetto è proprio il protagonista Adam Driver: oltre a non essere molto convincente nell’interpretazione, il suo Cesar Catilina sembra il personaggio scritto peggio perché risulta, spesso e volentieri, inutilmente fuori dalle righe, con alcune sequenze decisamente inutili ai fini della trama, come quelle del ballo.
[Nota del Caporedattore: la splendida videorecensione del grande Federico Frusciante è decisamente più positiva. La trovate qui sotto. ;-)]
Il film non è brutto ed è sicuramente ben girato ma poteva essere molto di più; temo sia purtroppo destinato ad un misero fallimento al botteghino.
Del resto, anche gli ultimi lavori di Martin Scorsese hanno subito il medesimo destino, nonostante siano stati scritti e diretti decisamente meglio di Megalopolis.
Il maestro Francis Ford Coppola può soltanto sperare che il pubblico vada a vederlo perché il suo nome è tornato su una locandina dopo tanto tempo, così come quelli di Talia Shire e Dustin Hoffman, due pezzi da novanta di questa produzione, cui si aggiungono altri grandi nomi del calibro di Shia LaBeouf e Jon Voight.
Ad ogni modo, che Coppola sia finalmente riuscito a realizzare il suo grande sogno filmico è molto importante e, chissà, magari, un giorno… Megalopolis verrà rivalutato, al pari di Lucio Sergio Catilina.
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