Alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma arriva la seconda prova alla regia per la star Viggo Mortensen, dopo il commovente Falling – storia di un padre.

The Dead Don’t Hurt – I morti non soffrono, nelle sale italiane dal 24 Ottobre distribuito da Movies Inspired è, invece, dedicato (come si legge nei titoli di coda) alla madre di Mortensen che ne ha così raccontata la genesi in conferenza stampa:

“Ho immaginato di scrivere una storia dove poter collocare una donna forte e indipendente come mia madre.

Pensavo che la frontiera del West sarebbe stata perfetta”.

L’inizio è classicamente western: in una polverosa e sonnolenta cittadina del Nevada all’improvviso scoppia una feroce sparatoria. Nell’unico saloon del paese un pazzo criminale – un “trigger-happy fool”, come direbbe il grande Bob Dylan – ha ucciso sei persone senza una ragione apparente, per poi allontanarsi tranquillamente a cavallo.

Titoli di testa, dissolvenza.

In un bosco si aggira un cavaliere medievale, con tanto di armatura, spada ed elmo.

Incongruenza? Sogno?

È il modo del cineasta dalle origini nord-europee di introdurre il personaggio centrale eppure atipico in questo film di genere.

Vivienne, interpretata dalla solida Vicky Krieps (nata in Lussemburgo) è una donna franco-canadese dallo spirito libero, che vive vendendo fiori a San Francisco e vuole essere indipendente: la relazione che inizia con il rude ma gentile Olsen (lo stesso Mortensen) si basa sulla reciproca accettazione dei rispettivi, peculiari caratteri.

Fino alla scelta più dura, quella di diventare i genitori di uno splendido bimbo, nato però da un terribile atto di violenza.

La vita durissima nell’Ovest selvaggio e senza legge, dove dominano i corrotti, gli affaristi e i pistoleri, sarà fatale alla donna che non potrà essere salvata nemmeno dalla sua eroina preferita, la Giovanna d’Arco che si cela sotto la corazza ed abita l’immaginario romantico di Vivienne sin da quand’era bambina.

Ecco quindi l’inevitabile redde rationem con i villain immancabili in una storia del vecchio West: il sindaco cinico e corrotto, lo spregiudicato e potente imprenditore e il di lui degno figlio – Danny Huston, Garrett Dillahunt e Solly McLeod: tutti attori ben diretti e perfettamente nella parte.

Interessante il paragone fatto da Viggo in conferenza stampa tra la protagonista del suo film e la candidata alla presidenza degli Stati Uniti: “Sebbene ci siano stati già capi di stato donne continua ad esserci una riluttanza a fidarci del fatto che una donna possa essere sufficientemente forte per governare.

Kamala Harris lo è sicuramente, così come Vivienne è più forte psicologicamente dei protagonisti maschili, ma il sistema elettorale americano non è a favore del popolo e delle sue scelte, anche se Kamala avrà il consenso delle persone”.

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