Leggere Lolita a Teheran di Eran Riklis uscirà nelle sale italiane il 21 Novembre, distribuito da Filmclub Distribuzione.
Tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice iraniana Azar Nafisi; il film ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria per il Cast femminile alla Festa del Cinema di Roma 2024.
Il film rievoca l’atmosfera dell’opera scritta, uscita nel 2003 (in Italia edita da Adelphi), rendendo giustizia agli eventi autobiografici narrati dall’autrice, che rievocano un’epoca difficile e oscura (il dopo-rivoluzione khomeinista, avvenuta nel 1979, con le terribili persecuzioni e restrizioni che ne seguirono e l’obbligo di velo per le donne) ed analizzano, attraverso la storia delle protagoniste, i gravi problemi del Paese, purtroppo ancora irrisolti.
Il film rievoca l’atmosfera dell’opera scritta, uscita nel 2003 (in Italia edita da Adelphi), rendendo giustizia agli eventi autobiografici narrati dall’autrice, che rievocano un’epoca difficile e oscura (il dopo-rivoluzione khomeinista, avvenuta nel 1979, con le terribili persecuzioni e restrizioni che ne seguirono e l’obbligo di velo per le donne) ed analizzano, attraverso la storia delle protagoniste, i gravi problemi del Paese, purtroppo ancora irrisolti.
Di grande potenza ed impatto, la pellicola mette in luce e sostiene temi di grande attualità per le tante donne che, in Iran e nel mondo, lottano ogni giorno, ancora oggi, per i diritti all’uguaglianza, all’istruzione, all’autodeterminazione, alla libertà.
Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre i professori vengono presi di mira per il contenuto delle loro lezioni e le strade e i campus di Teheran divengono teatro di violenze e lotte contro il fondamentalismo crescente, Azar Nafisi, professoressa iraniana di letteratura anglo-americana laureatasi negli Stati Uniti, impossibilitata a continuare l’insegnamento e vedendo i giovani esposti sempre più all’indottrinamento islamico, decide di lasciare l’Università ma di portare avanti segretamente, a casa sua, ogni giovedì mattina, un seminario con sette delle sue studentesse più impegnate e motivate, per leggere e commentare i classici occidentali.
Leggere Lolita a Teheran è il resoconto, romanzato ma legato a fatti reali, di questi incontri seminariali, implicanti un alto rischio per le frequentanti (dati i divieti che dilagavano: di leggere libri stranieri, di uscire da sole, ecc.), nel corso dei quali queste giovani donne, guidate dalla loro mentore, togliendosi il velo e sentendosi al sicuro, parlano delle loro speranze più intime, dei loro amori e delle loro delusioni, della loro femminilità e della ricerca di un posto in una società sempre più oppressiva.
Leggendo i classici anglo-americani queste donne celebrano il potere liberatorio della letteratura nell’Iran rivoluzionario e si formano aspirando ad un futuro migliore, nonostante le singole, drammatiche situazioni personali che emergeranno nel gruppo: ciascuna delle sette studentesse partecipanti al seminario del giovedì mattina (Manna, Nassrin, Mahshid, Yassi, Azin, Mitra e Sanaz) è infatti portatrice di una complessa specificità esistenziale: chi è legata ad un marito violento e vorrebbe fuggire ma perderebbe il figlio, chi ha avuto una storia con un ragazzo fuori dal matrimonio ed è stata in prigione per questo, chi vorrebbe studiare ma le viene impedito, chi è fidanzata ad un ragazzo in Inghilterra che neppure conosce….
Oltre alle discussioni ed analisi letterarie su celebri romanzi come Lolita, Il grande Gatsby, Orgoglio e pregiudizio, Cime tempestose, Daisy Miller e Piazza Washington, le ragazze e la professoressa condividono dunque le dolorose e spersonalizzanti esperienze cui la Repubblica islamica dell’Iran sottopone le persone, in particolare le donne. L’autrice, nel libro, racconta di aver rielaborato e rimescolato i fatti e le storie in modo da rendere impossibile il riconoscimento delle ragazze, protagoniste della storia reale, in modo da tutelarne la sicurezza.
Il romanzo ed il film, si dividono entrambi in quattro capitoli, dedicati a quattro celebri romanzi analizzati nel seminario (“Lolita”, “Gatsby”, “James” e “Austen”), con letture intervallate da flash-back sulle storie di ciascuna delle partecipanti, sulla condizione delle donne in Iran e sulle travagliate lezioni tenute all’Università Allameh Tabatabei dalla professoressa Nafisi, quando ancora era possibile insegnare pubblicamente.
«Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi – afferma il regista Eran Riklis – con la sua rappresentazione delle relazioni umane e delle questioni politiche e globali, mi ha colpito profondamente. Ero assolutamente consapevole della complessità di raccontare una storia così intima di donne in Iran, eppure sapevo che si trattava di una sfida meravigliosa ed emozionante».
Alla Festa del Cinema di Roma 2024, il regista è stato accompagnato dall’autrice dell’omonimo bestseller, Azar Nafisi, e da buona parte del cast delle incredibili attrici iraniane che hanno composto il cast: tra queste la protagonista, Golshifteh Farahani, Mina Kavani e Zar Amir (Holy Spider).
Il film, girato in Italia (le scene dell’Università sono state realizzate presso la Facoltà di Lettere dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma), è una produzione Minerva Pictures e Rosamont con Rai Cinema, in coproduzione con United King Films, Topia Communication Production e Eran Riklis Production, prodotto da Marica Stocchi, Gianluca Curti, Moshe Edery, Santo Versace, Michael Sharfshtein, Eran Riklis.
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