Berlino Estate 42_main

In guerra, quando una calamità naturale si abbatte sul nostro pianeta, in un’epoca delicata della nostra storia… assai di rado gli autentici eroi diventano noti alla massa.

Durante la terribile Seconda Guerra Mondiale, un gruppo di giovani ha deciso di opporsi al nazismo ed ha pagato con la propria stessa vita.

Berlino, Estate ’42 di Andreas Dresen, presentato in Concorso alla Berlinale 2024 e giunto nelle sale italiane il 20 Marzo di quest’anno grazie a Teodora Film, narra la storia (realmente accaduta) di due di loro: la giovane coppia di innamorati Hilde Rake e Hans Coppi.

L’estate del 1942 è stata, per Hilde, la più bella della sua vita: ha conosciuto e sposato Hans ed ora aspetta un bambino.

Il giovane ed affascinante Hans fa parte di un movimento anti-nazista clandestino, L’Orchestra Rossa, cui Hilde ha deciso di aderire.

Catturata dalla Gestapo, la nostra protagonista partorirà in carcere e questo sarà soltanto l’inizio di un susseguirsi di momenti dolorosi che porteranno alla sua condanna a morte.

Johannes Hegemann e Liv Lisa Fries
Johannes Hegemann e Liv Lisa Fries

“La storia di Hilde”, dichiara Dresen, “ci insegna che è sempre importante difendere i propri ideali e, se occorre, resistere. Non farsi influenzare, ma seguire la propria bussola interiore e il proprio sistema di valori. Hilde Coppi non è un’attivista politica in senso stretto ma piuttosto una persona onesta, spinta a ribellarsi dalla propria coscienza”.

Sono cresciuto nella Germania Est, dove i combattenti della Resistenza venivano glorificati e rappresentati in un modo monumentale che inevitabilmente ti faceva sentire piccolo e patetico.

‘Non potrò mai essere così eroico’, ti dicevi e questo alla fine rendeva un ottimo servizio alla stabilità del regime.

In Berlino, Estate ’42 abbiamo deciso invece di evitare certi cliché della Resistenza, enfatizzando i momenti privati dei personaggi.

La storia d’amore di Hilde e Hans Coppi è diventata il fulcro della storia insieme alla loro forza interiore e quella dei loro amici. Dopotutto, non erano combattenti a tempo pieno: erano ventenni e trentenni che andavano a nuotare, facevano sesso, mettevano su famiglia insieme, ognuno con i propri sogni e speranze.

Hilde non è ingenua, conosce che tipo di rischi sta correndo. Eppure c’è qualcosa di istintivo nel suo ribellarsi, anche se magari con piccoli gesti quotidiani: la sua resistenza silenziosa non è meno significativa o efficace di azioni più clamorose.

Il regista e i due protagonisti alla Berlinale
Il regista e i due protagonisti alla Berlinale

Questa è per me una verità che abbiamo sotto gli occhi anche ai nostri giorni e in tutto il mondo, osservando il modo in cui i regimi antidemocratici si oppongono a ogni forma di resistenza, perseguitando anche quelle apparentemente più discrete o minimali.

Resistere significa agire nell’ambito dei propri poteri e delle proprie possibilità, con un occhio vigile, sentendosi parte attiva e critica di una società.

Ognuno di noi è capace di questo e non c’è nessuna scusa per sottrarsi.”.

In quest’epoca di virulenta risurgenza dell’estrema destra in molte nazioni europee, ciò che più mi spaventa, la ragione per cui percepisco questo come un film necessario, è la totale assenza di opposizione a tecniche di propaganda tipiche dei regimi totalitari, le quali passano praticamente inosservate attraverso la generazione che maggiormente dovrebbe combatterle.

La visione di Berlino, Estate ’42 diventa, quindi, eticamente obbligatoria.

PER NON DIMENTICARE MAI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *