The Flats di Alessandra Celesia_Rievocando i Troubles nella Belfast resistente

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Irish Film Festa 2025, non ci ha regalato soltanto lungometraggi e corti; abbiamo potuto ammirare anche documentari, rievocazioni, memorie di lotte e ferite indelebili vissute dall’Irlanda tra gli anni ’70 ed ’80: come quelle raccontate in The Flats, bellissimo documentario scritto e diretto dalla pluripremiata regista italiana Alessandra Celesia, artista nata ad Aosta che vive ora fra Parigi e Belfast, lavorando per il cinema ed il teatro.

Il titolo dell’opera, The Flats, si riferisce ai palazzoni-formicaio, detti ‘le torri’, situati nel New Lodge, un quartiere popolare cattolico di Belfast fra i più pesantemente segnati dal conflitto nordirlandese: qui abitano ancora oggi alcuni testimoni, sopravvissuti ai Troubles ed ai ricordi di quei giorni terribili, disponibili – nonostante il riaffiorare del dolore – a raccontare quegli eventi della loro vita passata che hanno fatto la Storia, quella con la ‘S’ maiuscola, composta dalle tante storie individuali che la compongono.

Il protagonista, Joe, intervistato su quel periodo, evoca, fra i suoi primi ricordi, il giorno in cui fu annunciata la morte di Bobby Sands, il  5 Maggio 1981, dopo 66 giorni di sciopero della fame, e le proteste che seguirono, represse nel sangue, mentre i lealisti repubblicani, fuori dal carcere, festeggiavano.

La regista Alessandra Celesia_Fonte: Docs Ireland

Joe rievoca questo e tanti altri traumi vissuti durante gli anni dei Troubles, mentre i suoi amici e vicini di casa, Jolene, Sean, Angie, si uniscono a lui in un processo di rivisitazione collettiva delle dure vicende che hanno plasmato le loro vite.

Per coloro che abitavano nei Flats, infatti, e che hanno vissuto sulla pelle, da giovani, quei giorni, la vita sembra quasi essersi fermata, sospesa a quegli eventi, così drammatici, così potenti, da rendere difficile ritrovarne il prima e, soprattutto, il dopo, bloccati in una giovinezza travagliata e concentrata in una manciata di anni, legata al sogno della libertà irlandese che, nel tempo, ha riunito i morti e i vivi, lasciando questi ultimi in qualche modo ‘sospesi’.

Oggi infatti molti di quei ragazzi, un tempo ‘combattenti per la libertà’, sono senza lavoro, poveri e soli, e si stringono disillusi intorno ad una comunità cattolica che recita preghiere collettive in strada per sentirsi unita intorno ad una speranza che, almeno quella, non può morire.

Da sempre sono le donne, anche in questo angolo di mondo, a tenere le fila di questo gruppo di persone la cui vita è stata a suo modo spezzata, benché tutti abbiano combattuto per crescere i propri figli e per dare un futuro alle giovani generazioni che, dal canto loro, vorrebbero liberarsi del pesante fardello di un’eredità troppo pesante ed evadono sognando l’amore ed una vita felice e indipendente.

The Flats è più di un documentario, è una traccia ed una testimonianza vivida – perché proposta attraverso la voce e la vita vera di persone in carne ed ossa, anche mediante l’uso del reenactement, un approccio rievocativo – delle conseguenze, mai pacificate, lasciate dal conflitto in Irlanda del Nord.

Un silenzioso ed intenso cromatismo, nelle sue innumerevoli sfumature, accompagna la regista nel suo scavare, nel suo ascoltare, nel suo descrivere volti, corpi, parole, strade, luoghi, fantasmi, esperienze, illuminando o velando con ombre, a seconda del momento narrativo, le immagini che scorrono, con cruda delicatezza, mai scontate, a raccontare una storia di oppressione e ingiustizia.

The Flats, di Alessandra Celesia, ha vinto nel febbraio 2025, fra gli altri numerosi riconoscimenti ottenuti in tutto il mondo, il premio “George Morrison” per il miglior documentario alla ventiduesima edizione degli IFTA Awards, gli annuali riconoscimenti assegnati dall’Irish Film & Television Academy, i più importanti premi irlandesi per cinema e TV, ed è ora in corsa per la candidatura ai David di Donatello.

“Nel Festival quest’anno ci sono novità ma anche conferme – ha affermato la direttrice artistica, Susanna Pellis – come lo spazio dedicato al documentario, con titoli che sono per motivi diversi legati anche al nostro paese”.

Fra questi motivi, di certo, la presenza di Alessandra Celesia: fra le altre opere della regista italiana, precedenti a The Flats, da segnalare il suo primo documentario, Luntano (2006) e, a seguire, Il libraio di Belfast (2011 – Miglior Film e Premio del Pubblico al Festival dei Popoli), Italian Mirage (2013), Anatomia del miracolo (2017) e La meccanica delle cose (2023).

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