Ragazze a mano armata

Le giovani corleornesi Emma (Federica De Cola), Gioia (Giovanna D’Angi) e Stella (Gianna Verdelli) sono a Messina per motivi di studio ma i risultati scarseggiano, il futuro appare cupo e sono vicine allo sfratto: decidendo di subaffittare una stanza del loro appartamento le tre cugine incontrano l’elegante e ambigua Bea (Karin Proia). La conoscenza porterà le ragazze su una strada imprevedibile e pericolosa. Nato come commedia teatrale e presentato al festival di Taormina per poi approdare alla sala cinematografica questo film della Baby Films a bassissimo budget (realizzato con solo diciotto giorni di riprese) cerca di porsi come commedia leggera che strizza l’occhio ai B-movie italiani degli anni ’70-’80 e agli action movie umoristici di Hong Kong senza troppo successo.

Nonostante il master con il monolitico Tsui Hark, il regista e co-sceneggiatore Fabio Segatori (Terra Bruciata, Hollywood Flies), non ha acquisito le basi del ritmo necessario per gestire la sua creatura senza annoiare: lenta, non coinvolgente nella costruzione dei personaggi (poco più che macchiette vanziniane, a tratti irritanti) la prima parte, eccessivamente sbrigativa nella risoluzione la seconda e con un finale che vorrebbe risultare divertente ma infastidisce per il graduale ed inconsapevole degrado morale delle protagoniste che divengono infine lo stereotipo al quale si opponevano.

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In questi ottantasette minuti di stanchezza si percepisce un “vorrei ma non posso” degli sceneggiatori, la mancanza di coraggio, il timore di osare di più e questo si tramuta nell’eccessiva attenzione verso personaggi secondari che alla fine vengono lasciati sullo sfondo, come scolorita carta da parati.  Neanche la comparsata malgestita di Nino Frassica, che nulla aggiunge e nulla toglie al film, può sollevare l’opera dalla mediocrità e dallasensazione di una occasione sprecata.

Possiamo augurarci che la coppia di sceneggiatori-registi Paola Columba e Fabio Segatori offrirà di più con il loro prossimo film, Sarà bello.