Io Noi e Gaber_locandina

Io Noi e Gaber_locandina

Tra l’avere la sensazione che il mondo sia una cosa poco seria e il muovercisi dentro perfettamente a proprio agio, esiste la stessa differenza che c’è tra l’avere il senso del comico e l’essere ridicoli.

Giorgio Gaber

Dopo il debutto alla Festa del Cinema di Roma 2023 e il successo di pubblico per l’uscita-evento limitata a tre giorni (formula ormai in vigore per film “irregolari” come questo), il regista Riccardo Milani prosegue il tour del suo docufilm Io, noi e Gaber nei cinema italiani, incontrando gli spettatori del suo appassionato omaggio a Giorgio Gaber. Realizzato a vent’anni dalla scomparsa del geniale artista, il documentario «è il desiderio di dire grazie a Gaber per quello che ha detto e ha fatto nel corso del suo percorso professionale e umano».

Girato tra Milano e Viareggio, nei luoghi della vita di Giorgio Gaber, pseudonimo di Giorgio Gaberščik, nato a Milano il 25 Gennaio 1939 e scomparso il 1º Gennaio 2003, protagonista assoluto di una delle pagine più preziose dello spettacolo italiano, dalla musica leggera al teatro canzone.

Un viaggio intimo ed esclusivo. Da una parte la storia più privata attraverso le parole della figlia e delle persone storicamente a lui più vicine. Dall’altra, un racconto corale di grandi personaggi ed artisti che lo hanno vissuto e amato negli anni. Ognuno di loro attraversa, realmente o metaforicamente , l’Italia per raggiungere uno dei teatri storici milanesi più cari al SignorG: il Teatro Lirico Giorgio Gaber.

Prodotto da Atomic Production, in coproduzione con RAI Documentari ed in associazione con Istituto Luce, il film conta sulla partecipazione di una strepitosa platea di artisti e personaggi pubblici che hanno avuto – chi più, chi meno – la fortuna di conoscere o di lavorare con Gaber; in primis, la compagna di una vita, Ombretta Colli e lo straordinario Sandro Luporini che, per oltre 30 anni, ha scritto insieme a Gaber i testi delle canzoni e degli spettacoli teatrali.

E poi Ricky Gianco, Mogol, Gianni Morandi, Ivano Fossati, Jovanotti, il duo Gino & Michele, Vincenzo Mollica, Michele Serra, Fabio Fazio, attori come Claudio Bisio e Francesco Centorame, politici come l’ex ministro Bersani e Mario Capanna, quest’ultimo protagonista e testimone di una stagione politica tumultuosa e memorabile (“Formidabili quegli anni!”), vissuta da Gaber con partecipazione appassionata ma anche con sofferenza morale e travaglio intellettuale, per la violenza degli scontri di piazza e le speranze deluse.

Infine, i figli: Dalia Gaberscik e Paolo Jannacci, il cui padre Enzo Jannacci è stato l’alter ego di Giorgio.

Una coppia artistica affiatatissima, dal punto di vista sia artistico che umano.

“Se io penso a Gaber penso all’onestà intellettuale con cui ha osservato il mondo e questa è una funzione etica e sociale enorme”, così Riccardo Milani in occasione della presentazione in anteprima del documentario alla 18° edizione della Festa del Cinema di Roma, scritto e diretto in collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber; distribuzione griffata Lucky Red.

“Un uomo importante per la mia formazione, io sono nato nel 1958, ero un bambino quando Gaber cantava canzoni leggere e molto divertenti che rimanevano in testa. Poi è diventato altro, un uomo di teatro, ha inventato un genere e ci ha detto delle cose importanti” ha raccontato Milani, autore di un grande lavoro di ricerca e montaggio per realizzare un ritratto completo, intimo e meticoloso di questo incredibile artista: a partire dagli esordi nei locali di Milano, il rock con Adriano Celentano e la televisione con Mina, fino ad un impegno politico e sociale sempre più centrale nella sua vita privata e artistica, Giorgio Gaber è stato un protagonista unico del panorama culturale italiano.

Gaber e Riccardo Milani
Gaber e Riccardo Milani

 

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