A Quiet Place – Giorno 1 di Michael Sarnoski è nelle sale italiane dal 19 Giugno, distribuito da Eagle Pictures.

Si tratta del prequel di A Quiet Place che ci riporta all’anno precedente rispetto alla storia originale, mostrandoci l’esistenza della famiglia Abbott quando l’invasione dei feroci mostri extraterrestri ha avuto inizio.

Prima di proseguire nella saga (già conta due capitoli) con un nuovo e forse definitivo episodio, il produttore, co-sceneggiatore e regista John Krasinski ha pensato di approfondire quel primo drammatico incontro con i mostri alieni, partendo da una location fino ad ora mai inquadrata: New York.

Samira (Lupita Nyong’o) è una malata terminale ricoverata in una clinica di New York.

Durante una gita a teatro, con il suo gruppo ed il suo infermiere, Samira ed il suo gatto Frodo (inseparabile animale di supporto) si ritroveranno di colpo al centro dell’invasione aliena: una pioggia di palle di fuoco contenenti mostruose creature sanguinarie (sensibili al suono ed incapaci di nuotare) che seminano il panico tra la popolazione mentre le autorità e l’esercito cercano disperatamente di contrastarle.

Nella sua fuga disperata, Samira si unirà ad Eric (Joseph Quinn), studente universitario britannico che soffre di attacchi di panico; sicuramente la figura meno indicata per cercare di superare il terrore delle creature che, al minimo rumore percepito, si abbattono sulla preda senza pietà.

La vera star della pellicola è lo splendido gatto Frodo che farà la gioia degli amanti dei felini (con tanto di citazione di Garfield quando ruba un pezzo di pizza).

Vi segnaliamo il link di raccordo narrativo presentatoci nel finale ovvero la prima apparizione di Henri (Djimon HounsouGladiatorIn America, Blood Diamond).

La talentuosa Lupita Nyong’o domina la scena, raggiungendo alti livelli espressivi in questa sua interpretazione di eroina sui generis, riuscendo a farci percepire il senso di impotenza e terrore che attanaglia Samira.

Godibile e spettacolare al punto giusto, A Quiet Place – Giorno 1 viaggia autonomamente (senza infamia e senza lode), potendo essere apprezzato anche da chi non ha ancora visto i due episodi “successivi”.

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