Cloud di Kiyoshi Kurosawa_Al cinema dal 17 Aprile

Cloud del brillante veterano del cinema nipponico Kiyoshi Kurosawa, presentato Fuori Concorso a Venezia 81, è giunto oggi nelle sale italiane grazie a Minerva Pictures, dopo essere stato proiettato in anteprima italiana all’Asian Film Festival 2025.
Ryōsuke (un brillante e perfettamente in parte Masaki Suda) ed il suo inquietante “amico” Muraoka (il talentuoso Masataka Kubota, noto agli appassionati per aver interpretato Shōjirō Kokura in 13 assassini del sommo maestro Takashi Miike).
Due sfigati veri con una voglia di lavorare pari a zero mentre il desiderio di far soldi a palate “solando” la gente vendendogli paccottiglia varia è… infinito.
Commedia algida e nerissima? Satira sociale?
Un dilaniante e spietato attacco alla società giapponese, perpetuato attraverso ben tre film fusi in uno, montati con suprema quanto spietata maestria?
Decisamente!
Come se tutto ciò non bastasse, il terzo atto – come direbbe il mitico Federico Frusciante – ci regala una sconcertante sequenza di morti insensate ed un finale, semplicemente… impeccabile.
Se non si trattasse di un’opera giapponese, estremamente contemporanea… verrebbe in mente La banalità del male.
Con l’aiuto di Sano, un giovane locale assunto come aiutante (perno narrativo dell’intera vicenda), il “business” di Ryōsuke sembra decollare ma… il diavolo, come si sa… si limita a fare le pentole.
Ed ora la parola al grandissimo Kiyoshi Kurosawa: “Negli angoli oscuri del Giappone di oggi si verificano a volte episodi violenti senza motivo apparente. Quando si indaga sulle cause diventa chiaro che esiste una sorta di sistema attraverso il quale piccoli rancori e frustrazioni si accumulano e si ingigantiscono a causa di internet.
Mi incuriosiva indagare se questo tipo di fenomeno potesse fare da tema per un film d’azione e ho iniziato a sviluppare questo progetto.
Il protagonista è un uomo mediocre che, attraverso piccoli maneggi per fare soldi, cerca di ottenere anche il minimo vantaggio sugli altri.
Attira incautamente l’ira di chi lo circonda e alla fine si ritrova coinvolto in una battaglia mortale in cui c’è in gioco la sua vita.
Man mano che le riprese andavano avanti mi sono, però, reso conto che non stavo facendo il tipo di film d’azione che ti fa semplicemente aumentare l’adrenalina.
Una delle ragioni è la profonda ambiguità e complessità del protagonista, cui dà vita il sorprendente talento di Masaki Suda.
Un altro fattore è che la battaglia mortale ha improvvisamente cominciato ad assumere l’aspetto di una guerra. Profitto e vendetta si sovrappongono e si amplificano, mettendo in moto atti di violenza: e prima che ce ne accorgiamo, non possiamo più tornare indietro.
In fin dei conti, è anche possibile che sia così che nascono le guerre moderne.”.
Una visione preziosa, per adulti cinefili accaniti e stomaci forti.