Alvin superstar

Le avventure di Alvin e compagni sono andate in onda all’inizio degli anni ’90 (per la precisione, nella stagione 1988-89) e lo scoiattolo rockettaro ha subito ottenuto un grandissimo successo di pubblico, sino a divenire un cult del piccolo schermo.

Erano, quindi, in molti ad attendere l’uscita del film a lui dedicato, apparso nelle sale italiane la scorsa settimana. Lo hanno visto per noi, come inviati d’eccezione, il critico-chef Michele Verrillo e i suoi bimbi, Dana e Andrea (un simpaticissimo concentrato di energia, di poco più alto dei mitici scoiattoli canterini).

Dana: A me questo film è piaciuto moltissimo; perché ben ritmato e senza violenza. Questo film racconta la storia di tre scoiattoli che cercano di fare provviste per l’inverno, e mentre stavano raccogliendo tutte le scorte di cibo, Alvin le ha spinte cosi tanto che sono cadute tutte fuori dal rifugio. Ad un certo punto dei boscaioli tagliano il loro albero, e uno degli scoiattoli crede che il rumore sia dovuto all’albero che si arrabbia. Alla fine viaggiano con l’albero fino ad arrivare in città dove vivono e fanno amicizia con David, uno che scrive canzoni. (nota del caporedattore: sembra che il punto debole del film siano proprio gli attori in carne ed ossa)

Andrea: gli scoiattoli sono bellissimi, cantano e ballano, ma si sporcano e fanno un macello nei mobili della casa.

Michele: la storia di tre scoiattoli che partono dalla foresta per la città, guidati da un intrapendende Alvin, risulta simpatica. La loro facoltà di comunicare con noi umani durante l’intera durata del film (il cui filo conduttore è dato dall”importanza di valori come amicizia e famiglia), che si dipana tra canzoni, balli e disagi di coabitazione, stigmatizza il fatto che nella vita si può sempre rischiare di incontrare qualcuno pronto a sfruttare le nostre capacità per i propri interessi.

Il lieto fine, abbastanza scontato, conferisce un senso di famiglia ritovata ed è positivo per i piccoli spettatori.
Altra nota positiva è che il mio bimbo di tre anni, alla sua prima esperienza al cinema, è rimasto attento e preso per tutta la proiezione e, a casa, mi ha raccontato del film e degli scoiattoli, nei giorni a seguire.

Logout