Emmanuel Mouret, dopo Cambio di indirizzo, torna ad allietarci con una commedia sentimentale, intelligentemente briosa e garbata.
Gabriel (Michaël Cohen) e Emilie (Julie Gayet) si incontrano per puro caso e non immaginano che quello sarà l’inizio di una lunga storia. Con una serie di scuse banali, Gabriel convince Emilie a passare la serata insieme e quando le chiede un bacio lei lo rifiuta. Per spiegare i motivi del suo “no”, Emilie comincia a raccontare la storia dei suoi amici Nicolas (Emmanuel Mouret) e Judith (Virginie Ledoyen) e di quello che ha comportato il loro primo, innocente bacio: una reazione a catena con conseguenze imprevedibili.
Nicolas, professore di matematica, è in astinenza da sesso: per “guarire” chiede aiuto alla sua migliore amica Judith, ricercatrice chimica, che pur essendo sposata con Claudio, farmacista di origine italiana (Stefano Accorsi), non nega il suo aiuto all’amico di sempre. Pur essendo l’intento iniziale dei due fine a se stesso, le conseguenze delle loro azioni saranno devastanti: si innamoreranno e cercheranno in tutti i modi di evitare sofferenze a terze persone.
I punti di forza di Solo un bacio per favore sono, oltre ai dialoghi ben costruiti – e quindi a un uso della parola ragionato, quasi letterario – le scelte visive che il regista ha voluto creare insieme a Laurent Desmet (il direttore della fotografia), lavorando sul rapporto tra i personaggi, sempre vestiti con colori neutri o pastello, e gli sfondi e inserendo all’interno della pellicola molte opere d’arte pittoriche, in particolare ritratti, che giocano anche essi a dialogare con i personaggi del film.
Da notare che i tre personaggi principali: Nicolas, Judith e Claudio, lavorano tutti nel campo scientifico e pensano di poter calcolare tutte le conseguenze delle loro azioni. E invece…
Il nostro Stefano Accorsi, ormai da tempo emigrato oltre alpe, in questo film ha finalmente la possibilità di liberarsi dal solito ruolo di “marito traditore”, per assumere il ruolo contrario. Il suo personaggio, se nella prima parte del film ha una posizione marginale (lo si vede, come sfondo, mentre legge o gioca a tennis), nella seconda parte del film acquista spessore: lo vediamo prima attonito, poi incredulo, stupefatto e infine indignato. Claudio subirà le conseguenze di un bacio dato con leggerezza o forse anche lui ne guadagnerà…
Solo un bacio per favore è un film per tutti, ma consigliabile in particolare ai nati negli anni Settanta.
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