Gli autori e produttori di Come un uomo sulla terra e la Sezione Italiana di Amnesty International hanno organizzano per oggi, venerdì 11 marzo, a Roma una proiezione speciale a ingresso gratuito del film del bravissimo Andrea Segre, Dagmawi Yimer e Riccardo Biadene (prod. Asinitas-ZaLab 2008), che oltre due anni fa contribuì a rompere il silenzio sul Trattato Italia – Libia, raccontando le violenze perpetrate dalle forze di sicurezza di Gheddafi su centinaia di donne e uomini migranti ed evidenziando le responsabilità del governo italiano.
Durante la serata, che si sta svolgendo alla Casa del Cinema di Roma (Largo Marcello Mastroianni 1, Sala Deluxe, dalle 20.30), interverranno tra gli altri Gabriele del Grande (Fortress Europe) in collegamento da Tunisi, Gino Barsella (Consiglio Italiano Rifugiati a Tripoli), don Mussie Zerai (Agenzia Habeshia) , Riccardo Noury (Amnesty International). e in collegamento dal confine Libia-Tunisia Giampaolo Cadalanu (La Repubblica). Si tenterà inoltre di mettersi in collegamento con dei rifugiati eritrei a Tripoli e saranno presenti gli autori e i protagonisti del film.
In questi giorni drammatici di rivolta, è quanto mai urgente sostenere il popolo libico nella sua richiesta di libertà e diritti umani e rilanciare le politiche italiane di accoglienza nei confronti di migranti e rifugiati, non dimenticando le responsabilità dell’Italia per aver costruito negli ultimi dieci anni una cooperazione istituzionale e operativa con la Libia di Gheddafi senza alcuna attenzione per i diritti umani.
L’ “evacuazione umanitaria” di un gruppo di rifugiati eritrei, giunti in Italia la sera dell’8 marzo, fa sperare in un approccio dell’Italia maggiormente attento ai diritti umani e all’incolumità delle persone a rischio in Libia, inclusi centinaia di cittadini dell’Africa sub-sahariana che si trovano in trappola, anche perché bloccati negli ultimi due anni dai respingimenti italo – libici e tuttora esposti alle violenze di polizia e forze speciali.
Gli autori di “Come un uomo sulla terra” e la Sezione Italiana di Amnesty International chiedono, con le migliaia di persone che in questi anni hanno firmato gli appelli sulla cooperazione con la Libia, che l’Italia e l’Europa mostrino la loro parte migliore, mettendo in campo tutte le proprie forze per salvare le vite di migranti e dei rifugiati in fuga dalle violenze, invece di cedere alla retorica dell’emergenza e della “invasione”.
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