Vincitore del Premio “Pari Opportunità” all’ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, istituito dal Dipartimento per le Pari Opportunità ed assegnato all’ “opera che meglio interpreta un messaggio di denuncia e speranza sul tema della discriminazione, intolleranza e diseguaglianza sociale e di genere”, è arrivato nelle sale italiane l’8 Marzo, giorno della Festa della Donna, A Simple Life, l’acclamato e splendido film cinese nato dall’incontro di due donne: Ann Hui, la prima regista donna ad ottenere l’Oscar Asiatico (Premio alla Carriera), e l’attrice Deanie Ip, che per questo film ha vinto la Coppa Volpi alla 68esima Mostra di Venezia.
Nelle immagini delicate e profonde di gesti quotidiani, di eventi grandi e piccoli che toccano sentimenti universali, si intrecciano legami che vanno oltre gli strati sociali (monito per la società cinese e per il mondo intero), le differenze culturali e le transitorie apparenze esteriori, puntando a ciò che di autentico ha valore, laddove si annida il vero senso della vita. ‘A simple life’ è un film dove la grazia e la poesia vanno di pari passo con lo scorrere lieve dell’esistenza dei protagonisti.
Il plot della pellicola si basa sulla storia vera di Tao, una donna da 60 anni al servizio, come amah (colf e baby sitter), della stessa famiglia, ove riveste un ruolo indispensabile e materno, soprattutto nel prendersi cura, come fosse un figlio, di Roger, giovane produttore cinematografico ed ultimo membro della famiglia che ancora vive ad Hong Kong. Quando Tao viene colta da malore e, per la sua grande modestia e generosità, non accetta di tornare a casa come ‘pensionata’ ma preferisce trasferirsi in una casa di riposo, Roger, rimasto solo, inizia a dedicarle sempre più tempo ed attenzioni, invertendo i ruoli socialmente definiti e prendendosi cura della sua anziana e malridotta ‘tata’ come e più di un vero figlio, portandola a cena fuori, al cinema ed a passeggio.
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Si sviluppa fra i due un’intesa particolare, che la stessa madre di Roger, tornando in visita per un breve periodo nel suo Paese, riconosce ed approva, rinnovando a Tao l’offerta di andare a vivere in uno dei suoi appartamenti, per un senso di affettuosa comunione e gratitudine umana. Il film, raccontato con straordinaria sobrietà e misura emotiva, è ispirato alla vera storia dell’amah Chung Chun-tao (detta Tao) e del produttore Roger Lee. Tao, nata a Taishan, in Cina, morto il padre adottivo durante l’occupazione giapponese, era stata mandata dalla madre adottiva a lavorare come amah per la famiglia Lee all’età di 13 anni ed aveva cresciuto quattro generazioni. Roger Lee la considerava una figura chiave nella sua crescita, ritenendo che la parola ‘gratitudine’ non fosse minimamente sufficiente a definire il sentimento che provava per la donna.
“A Simple life” è un film sulla gratitudine e sul rispetto, una commedia crepuscolare sull’amore filiale: “Sono molto fortunata ad aver potuto girare questo film con tutti gli elementi cinematografici che preferisco – afferma la regista Ann Hui – una storia vera, con approccio realistico, un racconto poetico, con umorismo e pathos, attori non professionisti insieme a grandi star”. Gli attori scelti per interpretare i protagonisti, Andy Lau, come figlio, e Deanie Ip, come Tao, oltre ad essere dei veri e propri divi in Cina, sono la coppia madre-figlio più longeva della storia cinematografica di Hong Kong, inaugurata 30 anni fa nella fiction televisiva The Emissary, ed hanno interpretato moltissimi ruoli familiari insieme. Molti degli anziani e bizzarri personaggi residenti nella casa di riposo, invece, sono attori non professionisti, non per questo meno bravi.
Il film è distribuito in Italia dalla Tucker Film (Departures, Poetry), che nasce dall’unione d’intenti tra il Centro Espressioni Cinematografiche di Udine (organizzatore del Far East Film Festival, dedicato al cinema asiatico, che presenterà la sua 14esima edizione ad Udine dal 20 al 28 aprile presso il Teatro Nuovo – Visionario) e Cinemazero di Pordenone.
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