Alla fine le previsioni sono state tutte ampiamente rispettate: agli Oscar 2008 i fratelli Coen si sono portati a casa tutti i maggiori riconoscimenti con il loro magnifico Non è un paese per vecchi. Loro il miglior film, la miglior regia e la miglior sceneggiatura non originale. Mentre la prova inarrivabile di un perfetto Javier Bardem è valsa l’Oscar come miglior attore non protagonista.
Un successo totale, quello dei Coen, che quasi mette in ombra quello di altri film, come Il falsario, che ha vinto nella categoria dei film stranieri; o come Ratatouille, che ha scontatamente vinto tra i film d’animazione.
Tra gli interpreti invece, pronostico rispettato sia per l’ottimo Daniel Day Lewis de Il petroliere (uno che fa 3 film in 10 anni e vince 2 Oscar fa già parte della storia), vincitore dell’Oscar come miglior attore protagonista, sia per Marion Cotillard, meritatamente migliore attrice protagonista per La vie en rose. Tilda Swinton (Michael Clayton) è stata invece fregiata dell’Oscar come migliore attrice non protagonista.
Da segnalare, infine, i due Oscar “italiani”: quello ricevuto da Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per le scenografie di Sweeney Todd e quello di Dario Marianelli per la colonna sonora originale di Espiazione (film che figura – per fortuna – tra i delusi della serata di premiazione).
Tutti verdetti sacrosanti (e per questo scontati), non c’è che dire. Forse non sarebbe dispiaciuto vedere riconosciuto il premio a Lo scafandro e la farfalla tra i film stranieri o quello a Viggo Mortensen per La promessa dell’assassino. Ma almeno per quest’anno si può dire che i verdetti hanno soddisfatto davvero tutti, critica e pubblico. E considerando quanto piaccia all’Academy fare il bastian contrario, non è un risultato da poco.
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