Da Alice a Pirati dei Caraibi: la Disney punta tutto sulla conversione 3D

Seppur non ufficialmente, a confermarlo è proprio la Disney, che rivela come l’Alice di Tim Burton non sarà girato in 3D, come invece annunciato dalle fonti di informazione, bensì solo convertito nel formato digitale. D’altronde in molti avevano notato la presenza di normali cineprese 35mm nelle prime foto dal set.

Ora si viene a sapere che la Disney ha sviluppato un nuovo processo che permette di trasformare un film in 3D in fase di post-produzione, senza mostrare lo stacco rispetto ad una “tradizionale” ripresa stereoscopica. Probabilmente il sistema è stato realizzato in collaborazione con la Pixar, sta di fatto che è un processo che abbatte drasticamente i costi e soprattutto i tempi di produzione: se un normale film 3D può richiedere anche più di 5 anni di lavoro, questa rimasterizzazione promette tempi vicini a quelli di un film normale.

Con questa tecnica poi, spiegano dalla Disney, si ha il completo controllo nella post-produzione, rispetto al tradizionale 3D, per il quale occorre “troppo tempo a preparare i setup per le riprese 3D in location. Troppa fatica a imparare a utilizzare queste nuove attrezzature, a prendere confidenza e a imparare nuovi trucchi. Troppa paura che quando si andrà in post-produzione le scene non funzioneranno assieme. L’ideale sarebbe un approccio ibrido, utilizzando il 2D per le scene complesse e il 3D stereoscopico con due cineprese per le scene meno difficili”.

Con questo sistema alla Disney si apprestano a produrre probabilmente anche Pirati dei Caraibi 4, almeno stando alle parole del produttore Jerry Bruckheimer, che si è detto favorevole a far girare il film per l’IMAX e anche per il 3D. Anche perchè questa nuova tecnica permette allo stesso tempo di avere entrambi i formati a disposizione (2D e 3D): fatto importante in un periodo di transizione tecnologica come questo, perchè garantisce una distribuzione più capillare del film.

Non solo: la Disney ha intenzione di utilizzare la nuova tecnica anche per convertire in 3D la sua immensa videoteca di titoli storici. Una risorsa potenzialmente enorme per il mercato dell’home video. E forse non solo per quello.