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Lanciare a fine Gennaio un film intitolato Four Christmases e ambientato ovviamente a Natale, semplicemente storpiandogli il titolo (come al solito del resto) nella traduzione italiana, vuol dire non credere a fondo nell’opera. Eppure la pellicola di Seth Gordon le sue cartucce da sparare le avrebbe pure, si gioca le sue carte da commedia semplice, spiritosa e non pretenziosa, ma finisce troppo presto la sua verve. Non per questo un prodotto da buttare: sta di certo però che sotto Natale la “voglia di commedia” gli avrebbe garantito un successo sicuramente maggiore.

A dimostrare le classiche mire da blockbuster hollywoodiano del periodo natalizio ci pensa la coppia di attori di richiamo, costituita da Reese Witherspoon – sempre più spesso relegata a questi ruoli e sempre più spesso dimenticata persino per questi – e da Vince Vaughn – più lanciato della compagna, ma come sempre troppo chiuso nel suo personaggio-tipo. Loro non deludono e non esaltano, sono animali da commedia e si limitano a metterci il viso e il tono giusto per qualche battuta.

In verità Tutti insieme inevitabilmente si gioca le sue carte migliori sul piano della comicità di situazione, piuttosto che su quello della gag estemporanea o della battuta ben piazzata. Lo spunto della trama è infatti non originalissimo ma certamente gustoso e simpatico: una coppia poco amante dell’idea di famiglia in senso tradizionale e più portata a godersi la vita di relazione giorno per giorno sta per passare l’ennesimo Natale all’estero, per evitare pranzi e cene con le rispettive famiglie e trascorrere invece le vacanze alle Fiji. Un imprevisto in aeroporto li costringerà a rimanere a casa e passare le feste presso le famiglie dei quattro genitori, tutti separati e ognuno con qualche eccentricità di troppo. L’esperienza servirà per mettere alla prova quanto di vero e profondo c’è nella loro relazione e magari per far cambiare loro qualche idea riguardo l’importanza della famiglia.

Tutto procede in maniera fresca e anche piuttosto divertente fino a metà film: ci si gode le situazioni comiche e nemmeno poi tanto assurde che le prime due famiglie mettono in campo. Poi entra in scena il ruolo dell’inevitabile moraletta hollywoodiana per tutte le età, si comincia a pontificare con melassa sul ruolo essenziale di figli e parentame e si finisce con il rimanere profondamente annoiati. Se c’era bisogno di sottolineare il tono assolutamente natalizio del film, gli ultimi 40 minuti lo fanno alla perfezione.

Insomma, recatevi in sala se avete proprio bisogno di svagarvi per un’ora e mezza scarsa e se gli altri titoli della settimana proprio non vi ispirano. Ma diciamo che il film di Gordon si presta tranquillamente più alla visione in dvd da sabato sera o al cinema per famiglie. Non fosse stata ambientato a Natale (con tutto quello che ne consegue in questi casi sul piano tematico), avremmo avuto probabilmente tra le mani un’opera migliore.

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