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Surreale e claustrofobico, drammatico e grottesco, Home è un film che mescola diversi generi artistici, oscillando fra la commedia e la tragedia con l’amara leggerezza tipica del cinema francese. Madre, padre e tre figli, in una zona imprecisata della Francia, vivono in una casa ai bordi di un troncone dell’autostrada mai aperto, finché un giorno gli addetti della società stradale iniziano i lavori rimuovendo dall’area giocattoli e suppellettili della famiglia senza battere ciglio: la strada viene ultimata ed aperta e per la famiglia la vita diventa molto, molto difficile.

Rumori, traffico ed inquinamento mettono in seria crisi la stabilità mentale ed affettiva del singoli componenti e del nucleo familiare nel suo insieme. “Definirei questo film una favola realista  – afferma la regista Ursula Meier – dove ciò che non si mostra è importante quanto ciò che si mostra. Sono molti gli aspetti sottintesi: sociale, ecologico, politico e la radicalità del film consente differenti interpretazioni. I protagonisti, per adattarsi alle situazioni nuove, si fanno violenza fino alle estreme conseguenze. Anche in Francia accadono cose analoghe, la società di oggi ci richiede sforzi spaventosi che portano allo sfinimento fisico e mentale”.

Nel ruolo della madre, creatura nevrotica ed enigmatica, l’attrice-mito del cinema francese, Isabelle Huppert, che quest’anno sarà presidente della Giuria al Festival di Cannes, elemento di fragilità ma anche di vitalità dell’intera famiglia.
“Benché si tratti di una madre in senso assoluto, con tutto il carico di abnegazione, grandezza e frustrazione che ciò comporta, il personaggio che interpreto non è “estremo”, propone una situazione ordinaria benché particolare, individuata attraverso un dispositivo molto teatrale. Il film – potremmo definirlo parabola, favola o metafora – mostra questa famiglia dall’esterno, come se gli attori fossero spettatori di sé stessi. La cura della madre nell’abbigliamento, attraverso lo stile anni Cinquanta, anche in situazioni piuttosto assurde, contribuisce ad aumentare il senso di estraniamento del personaggio”.

Qualcuno ha voluto attribuire una certa sfumatura nazionalista al film: la regista infatti, in possesso della doppia cittadinanza svizzera e francese, avrebbe rappresentato nel film anche l’isolamento della Svizzera, dovuto soprattutto alla paura dell’altro, nell’ottica di situazioni difficili. in cui viene fuori l’individualità di ciascuno. Presentato alla Semaine de la Critique a Cannes 2008, e distribuito in Italia da Teodora Film, Home vanta, fra gli altri interpreti, il bravo attore francese Olivier Gourmet, indimenticabile interprete di Mon Colonel.

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