cosasbagliata

Premiato dal pubblico del Sundance Film Festival come miglior pellicola drammatica, Fa’ la cosa sbagliata – The Wackness, del regista Jonathan Levine, sbarca oggi sui nostri schermi grazie all’attenzione della Fandango Distribuzione. Siamo nei primi anni Novanta e la Grande Mela è amministrata, con pugno di ferro, dal sindaco Rudy Giuliani, che non va per il sottile nella soluzione dei problemi legati alla criminalità ed ai senza tetto.

In un quartiere popolare come tanti il giovane Luke Shapiro, uno studente apparentemente tranquillo e solitario amante dell’hip-hop, trascorre la gran parte del suo tempo libero a spacciare, nascondendo la droga in un carretto di gelati. Si avverte con forza il politicamente scorretto: lo spaccio ed il consumo di stupefacenti, non vengono bollati con sdegno ma al contrario inseriti con familiarità fra le attività quotidiane di un diciottenne. Si torna a casa, si posa lo zainetto e s’inizia il giro.

Gli adulti/genitori di Luke, litigiosi, irresponsabili e sull’orlo dello sfratto, non rappresentano certo un punto di riferimento cui guardare: depresso per il suo scarso successo con le ragazze e la sua impopolarità fra gli altri studenti, il ragazzo decide di rivolgersi al dottor Squires, uno psichiatra nostalgico degli anni Settanta (in ricordo della sua perduta gioventù), interpretato dal grande attore inglese Ben Kingsley. Fra i due, lontani per età e classe sociale, scattano complicità ed affetto: Luke crede di avere tendenze suicide e chiede pillole antidepressive, il dottor Squires, in crisi con la moglie, ritrova nel giovane freschezza e autenticità, trasformandosi, senza rendersene conto, da terapeuta in paziente. La ricetta del dottore, mentre riscuote la parcella del ragazzo in sostanziose dosi di marijuana, è quella di “non cercare le soluzione rapide, l’intera città vuole soluzioni rapide”.

L’amicizia fra i due rompe ogni regola, legale, generazionale e sociale, e si rinsalda nella scoperta di un comune e frustrato desiderio sessuale, almeno finché il giovane non ha l’ardire d’innamorarsi di Stephanie, la bella figlia del dottore, sua navigata coetanea, che lo condurrà per mano – con totale disapprovazione del padre – verso il misterioso mondo del sesso e delle “pene d’amor perdute”.

Una ridda di stravaganti (e forse disperati) personaggi dipingono il multietnico filo rosso degli abituali clienti di Luke, che porta in giro con sé, da un quartiere all’altro, anche il ringalluzzito dottore, felice di riprovare il gusto della trasgressione: fatine rasta ninfomani, tastieriste malinconiche segregate in casa, adolescenti senza scrupoli né riferimenti parentali. Qualcuno si salva, trova una strada, spesso per caso o facendo conto sulle proprie risorse, le famiglie aiutano per la discesa, i sentimenti sembrano un sostegno, trasformano ma bisogna, comunque e sempre, essere pronti a cavarsela da soli.

Belle prove attoriali dell’intero cast, in particolare dell’inquieto e simpatico Josh Peck (nei panni di Luke), cresciuto a Manhattan e già da anni ospite fisso del piccolo schermo, del sempre magnifico Ben Kingsley/dottor Squires, irridente e tragica maschera ci una certa società newyorchese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *