(e)X-men

Prima che fossero i celeberrimi Professor X e Magneto, Charles Xavier (James McAvoy) ed Erik Lensherr (Michael Fassbender)erano semplicemente due ragazzi impauriti dalla propria diversità.

Matthew Vaughn utilizza tutta la prima parte del film, per evidenziare questo concetto e ne risente soprattutto lo svolgimento della storia, poco scorrevole nella prima parte del film dove ci regala un pellicola di sapore un po’ rétro, tutto cuore improntato maggiormente ai rapporti tra i personaggi , invece nella seconda parte la storia entra prepotentemente nella trama con il discorso, originale (un pezzo di repertorio) di Kennedy, ed il ripensamento di Chruscëv.

Da qui inizia un altro film, molto più veloce e facile da seguire (anche per i non x-maniaci), in cui i giovani X-Men cambiano le sorti del mondo, ma invece dei salvatori della pace mondiale diventato il nemico comune da abbattere.

Sorprendete e non banale, la contrapposizione tra la tecnologia degli anni 60 (ottimamente ricostruita nella battaglia navale) e la futuristica dotazione dei ragazzi(ni) di Xavier.

Collocati, invece, malissimo Sebastian Shaw/Kevin Bacon (Re Nero) ed Emma Frost /January Jones (Regina Bianca), i quali sono, forse, tra i migliori personaggi creati da Chris Claremont, qui relegati a carceriere nazista e ad una sorta di Barbie anni 60.

For fans only

Molto belle le divise gialle in tipico stile x men golden age fumettistico.
Geniale la scelta di far rimanere Xavier paraplegico per via di un proiettile deviato da Magneto. Negli albi, in realtà, ciò è accaduto in seguito ad uno scontro con il supercriminale Lucifero o Agente Uno,  come era solito chiamarlo il suo superiore.

Dulcis in fundo: se X-Men 2 è stato il preludio a Wolverine, X-Men: L’inizio lo sarà per Magneto?

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