C’erano una volta un’umana ed un vampiro. Vogliamo iniziare a raccontarvi Breaking Dawn Parte I partendo dalle origini, dalla storia semplice che ha conquistato milioni di fan in tutto il mondo.

Il quarto film della Saga raccoglie degnamente l’eredità di Twilight, arricchendola di nuovi spunti, dati sicuramente dal budget a disposizione ma anche e oserei dire, soprattutto, da una regia attenta al racconto oltre che alla spettacolarizzazione. Ma procediamo per gradi.

Questo capitolo della Saga è quello che più di tutti stupisce, registicamente parlando. Twilight ci aveva abituati alla semplicità, New Moon aveva tentato di conservare le atmosfere precedenti introducendone di nuove, Eclipse si era assestato sulla falsariga precedente. In Breaking Dawn, si cambia decisamente marcia.

Mai un momento scontato, il film è ricco di trovate registiche inaspettate e graditissime che strizzano l’occhio alla televisione e che ben si integrano con la trama, senza distogliere l’attenzione da quello che è il punto focale della vicenda.

Piovono petali rosso sangue ed il pubblico trattiene il fiato.

La mano del regista dà finalmente la nuova impronta che tutti aspettavamo ad una saga che ne aveva sinceramente bisogno, aprendola a nuove possibilità.

Meritati applausi a Bill Condon, che di meglio non avrebbe potuto fare, rinnovando la Saga senza, al tempo stesso, allontanarsi dal fil rouge (guarda caso) cui eravamo abituati.

Ottime le performance attoriali di Stewart e Pattinson che in questo film raggiungono una profondità ed uno spessore che non avevamo mai visto in precedenza. I ragazzi sono cresciuti, eccome. L’amore adolescenziale del primo film è ormai lontano. Qui si parla di matrimonio, vita di coppia e maternità, scelte importanti e sconvolgenti e i due sanno sicuramente come farlo. I comprimari non deludono.

Plauso di parte per Burke e Facinelli ma ottimo anche il resto del cast, finalmente emerge il talento di Nikki Reed. Nota di merito per Taylor Lautner, dire che è cresciuto (e non solo fisicamente) sarebbe non rendergli giustizia.

Plauso anche per gli effetti speciali: ben integrati nella storia la rendono credibile ed al tempo stesso la arricchiscono, rendendo chiari passaggi e dinamiche che, altrimenti, sarebbe stato difficile spiegare. Muscoli che si flettono nel loro ultimo attimo di vita, colpi di fulmine lupeschi compresi, strizzano l’occhio alla televisione senza esagerare.

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L’effetto più riuscito di tutti è sicuramente la gravidanza più tormentata della storia, perno centrale della trama e perfettamente palesata da lividi, occhiaie, strappi e contorsioni.
Idem dicasi per la nascita di Renesmee e relative conseguenze.

Rimane qualche perplessità sulla sceneggiatura che, però, tiene bene il passo del film senza colpi di testa che necessitino di aspirina. Sono state fatte scelte interessanti nell’economia del film. I fan sfegatati potranno trovare, come si suol dire, il pelo (di lupo) nell’uovo ma, in questo caso, è chiara la volontà di rendere comprensibile la storia a chi non ha mai masticato pane e Stephanie Meyer.

La colonna sonora ha un leggero singhiozzo, dovuto forse alla volontà (apprezzata) di riportare all’orecchio melodie ed atmosfere già note allo spettatore. Tuttavia scorre piacevole sottolineando i momenti con garbo e raggiunge momenti in cui sembra essere disegnata.

Breaking Dawn Parte I, nel complesso, delizia lo spettatore, in particolare il fan di vecchia data non ne sarà affatto deluso. Al tempo stesso, chi si avvicina tardivamente alla saga non avrà di che lamentarsi. Credetemi, questa volta ne vale la pena.

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Breaking Dawn Parte I esce nelle sale oggi 16 Novembre per la regia di Bill Condon.
Con Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Nikki Reed, Jackson Rathbone, Ashley Greene, Kellan Lutz, Billy Burke, Peter Facinelli, Elizabeth Reaser.

Il film è basato sul romanzo di Stephenie Meyer pubblicato in Italia da FAZI EDITORE.

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