The Motel Life_Stephen Dorff ed Emile HirschIl rumor ci era giunto all’orecchio ma non abbiamo voluto dargli troppo credito. Invece…poco dopo si è rivelato in tutta la sua crudele realtà. La Giuria Internazionale, presieduta da Jeff Nichols e composta da Timur Bekmambetov, Valentina Cervi, Edgardo Cozarinsky, Chris Fujiwara, Leila Hatami e P.J. Hogan, ha assegnato al più che discutibile Marfa Girl di Larry Clark (che verrà distribuito solo sul sito web del regista. Nota del Caporedattore: se volete apprezzare la briciola di cinema sopravvissuta in questo film, senza subirne la deprecabile sceneggiatura…cliccate qui. Se il contenuto di questa intervista precedesse la visione…tutto avrebbe, almeno, leggermente senso) il Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film.

Ma non è finita perché ha anche ritenuto giusto premiare Paolo Franchi per la regia di E la chiamano estate e la protagonista Isabella Ferrari per la migliore interpretazione femminile.

Detto questo, gli altri premi, almeno dal nostro punto di vista, non possono che passare in secondo piano.

Chi ha seguito i nostri daily in questi giorni sa perfettamente che non solo non siamo d’accordo con il verdetto della giuria (che per carità, anche chi se ne frega, direte voi), ma che siamo rimasti letteralmente senza parole quando siamo venuti a sapere che il film più fischiato e ridicolizzato della storia del Festival (l’indifendibile sotto ogni punto di vista E la chiamano estate) si è portato a casa due premi così importanti. Sul riconoscimento al film di Clark, sicuramente coraggioso (o semplicemente molto furbo) possiamo anche soprassedere, storcendo un po’ la bocca ma premiare Franchi per la sua non-regia ed Isabella Ferrari per la sua non-interpretazione è qualcosa che va oltre il “sono o non sono d’accordo”. E’ un insulto a quelle persone che dal prossimo 22 novembre pagheranno il biglietto per andare a vedere un nulla assoluto. E questo è davvero ingiusto.

Tra le tante ipotesi che ci sono venute in mente in questi minuti che hanno separato l’annuncio dei vincitori e le righe che stiamo scrivendo, quella più probabile continua ad essere quella di un Festival che, non si sa perché, quest’anno si è voluto autosabotare. Non riusciamo a pensare a nessun’altra spiegazione plausibile. La kermesse degli ospiti annunciati e mai arrivati (stiamo ancora aspettando la “sorpresa” Tarantino, annunciata da Marco Müller durante la conferenza stampa di presentazione, per non parlare di Bill Murray. Voi lo avete visto? Noi lo stiamo ancora aspettando. Così come i numerosi altri talent che evidentemente hanno avuto di meglio da fare che presenziare ad una  kermesse, la prima dell’Era Muller, sicuramente meno “in forma” rispetto agli anni precedenti), dei film lontani anni luce dai gusti del pubblico ed anche di molta critica, sicuramente ha fatto parlare di sé e continuerà a farlo.

Una provocazione? Può darsi. Ma a questo punto sinceramente, non ci interessa più.

La settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma ha chiuso i battenti, premiando le pellicole che ci erano piaciute meno (è un eufemismo) e lasciando quasi del tutto a bocca asciutta quella manciata di film per cui è valsa la pena esserci andati. Fortunatamente il Premio speciale della Giuria è stato assegnato all’intenso Alì ha gli occhi azzurri, mentre il bravo Jeremie Elkaim ha ricevuto quello per Miglior Attore per il suo ruolo in Main dans la main. Anche il riconoscimento per la Miglior fotogrfia non poteva essere dato ad altri se non ad Enrique Rivero per lo splendido (nota del caporedattore: concordo…talmente splendido…che rischia di non essere mai distribuito. Ecco il paradosso italiano) Mai morire.

Ci teniamo poi a far sapere che il Mouse d’oro, il premio assegnato dalla critica online, lo ha preso un gran bel film, The Motel Life, che si è portato a casa anche il riconoscimento per la Migliore sceneggiatura.

Ecco la lista di tutti i premiati:
FILM IN CONCORSO

– Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film: Marfa Girl di Larry Clark

– Premio per la migliore regia: Paolo Franchi per E la chiamano estate

– Premio Speciale della Giuria: Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi

– Premio per la migliore interpretazione maschile: Jérémie Elkaïm per Main dans la main

– Premio per la migliore interpretazione femminile: Isabella Ferrari per E la chiamano estate

– Premio a un giovane attore o attrice emergente: Marilyne Fontaine per Un enfant de toi

– Premio per il migliore contributo tecnico: Arnau Valls Colomer per la fotografia di Mai morire

– Premio per la migliore sceneggiatura: Noah Harpster e Micah Fitzerman-Blue per The Motel Life

FILM NEL CONCORSO CINEMAXXI

– Premio CinemaXXI (riservato ai lungometraggi): Avanti Popolo di Michael Wahrmann

– Premio Speciale della Giuria – CinemaXXI (riservato ai lungometraggi): Picas di Laila Pakalnina

– Premio CinemaXXI Cortometraggi e Mediometraggi: Panihida di Ana-Felicia Scutelnicu

I PREMI ASSEGNATI AI FILM DEL CONCORSO PROSPETTIVE ITALIA

– Premio Prospettive per il migliore Lungometraggio: Cosimo e Nicole di Francesco Amato

– Premio Prospettive per il migliore Documentario: Pezzi di Luca Ferrari

– Premio Prospettive per il migliore Cortometraggio: Il gatto del Maine di Antonello Schioppa

Menzioni speciali: Cosimo Cinieri e in memoria di Anna Orso per La prima legge di Newton

IL PREMIO ASSEGNATO ALLA MIGLIORE OPERA PRIMA E SECONDA

– Premio alla migliore opera prima e seconda: Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi

– Menzione speciale: Razzabastarda di Alessandro Gassman

PREMIO DEL PUBBLICO BNL PER IL MIGLIOR FILM

– The Motel Life di Gabriel Polsky, Alan Polsky

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Thanks to Movielicious! 😉

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2Comments

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  1. 2
    Marco Cagliostro

    Cominciamo dall’organizzazione: proiezioni annunciate e modificate dal programma, sala grande auditOrium non disponibile, ingresso accrediti ostacolato in tutti i modi, nessun addetto sapeva alcunché…Topo Gigio sarebbe stato senz’altro un miglior direttore artistico. Ma il meglio e’ stato regalato nelle proiezioni: premi a un non-film (e la chiamano estate ) e a una non-regia (Franchi): una proiezione che ha strappato grasse risate alla stampa tutta (e’ un tema drammatico). Il tentativo di Müller di infastidire Torino e insidiare Venezia ha auto affondato Roma.

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