Uno degli episodi più recenti della serie Anthony Bourdain Parts Unknown apparsa sulla CNN ci porta in Messico, dove l’esperto internazionale di cibo Anthony Bourdain salta da una parte all’altra della città, mangiando banane un minuto e cenando con piatti tipicamente messicani il minuto successivo.

E’ ciò che farebbe chiunque avesse l’occasione di visitare il Messico con qualsiasi opzione culinaria a sua disposizione e, forse, è proprio ciò che accade. Lo scorso anno, il Messico ha accolto 23,7 milioni di turisti stranieri con un guadagno per il paese stimato in più di 13,8 miliardi di dollari. Le cifre suggeriscono che lo stato nordamericano è una delle più popolari destinazioni per i viaggiatori del continente. Parte di ciò ha sicuramente a che fare con la popolarità della cultura del cibo messicano nel mondo.

Ma un aspetto molto importante e terrificante allo stesso tempo che molte persone tendono a dimenticare quando pianificano le proprie vacanze in Messico è che sul versante opposto della sua attrattiva gastronomica c’è la sanguinosa guerra del cartello della droga che ha creato molti problemi in luoghi come Città del Messico e nell’intera nazione. “Ciò che non si vede, comunque, non lo si considera realmente e nessuno sembra preoccuparsene più di tanto” scrive Bourdain nel suo blog sul sito della CNN, “sono 80.000 i morti in Messico— per la maggior parte vittime innocenti – soltanto negli ultimi anni. 80.000 morti. 80.000 famiglie toccate direttamente da quella che viene definita la guerra contro le droghe.”

Non bisogna in alcun modo glorificare questo aspetto ma spingere il mondo intero a prendere posizione contro questi comportamenti disumani potrebbe offrire un approccio non convenzionale al problema. Sicuramente non lo risolveranno con un film ma voci di corridoio sostengono che Scarface, il classico del 1983, verrà girato nuovamente dal cineasta cileno Pablo Larrain e sembra che la sua storyline si baserà sui cartelli della droga messicani analizzati e messi in evidenza nell’opera investigativa di Anabel Hernandez Narcoland: The Mexican Druglords and Their Godfathers. Se il lavoro visuale nel film si approssimerà alle brutali e sanguinose immagini mostrate nel capitolo del libro intitolato Parts Unknown, forse molta gente riuscirà finalmente a comprendere quanto sia diventata dura la guerra della droga in Messico.

Questo sarà il secondo remake di Scarface, dall’uscita della versione originale nel 1932. Cinquantuno anni più tardi, infatti, uscì la versione di Brian DePalma con Al Pacino nel ruolo di Tony Montana, che divenne uno dei più famosi crime movies di tutti i tempi, la cui influenza si può riscontrare ovunque, dalla cultura hip-hop ai videogiochi online. Sarà interessante vedere con che precisione Larrain ed il produttore Marty Bregman seguiranno l’originale. Il loro primo ostacolo sarà il casting per la scelta del messicano protagonista ed il decidere se sarà un attore famoso o un esordiente. Sarà inoltre interessante, visto che il film è incentrato sui cartelli messicani della droga, scoprire quanto il film sarà vicino alla realtà. Lo gireranno in Messico? La sceneggiatura di Paul Attanasio terrà conto degli attuali membri del cartello e delle leggi che sono state applicate a riguardo? Sicuramente non potrà essere realistico come il viaggio compiuto da Bourdain in quei luoghi ma il risultato sarà, senza dubbio, divertente ed illuminante.

Willie Powell

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Nota del Caporedattore: L’autore di questo pezzo, da me tradotto e pubblicato, previa sua autorizzazione, è Willie Powell, scrittore freelance e blogger cinematografico. Il suo genere preferito sono i classici del cinema ma copre una vasta gamma di pellicole mainstream e tutto ciò che ha a che fare con i remake.

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