Lybros y Nubes di Paolo GiaroloNell’incantevole contesto del Castello del Buonconsiglio a Trento si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei Film vincitori delle Genziane del Trento Film Festival.

Un Festival che ha visto una giuria non omogenea, composta da membri di differente estrazione, da Joni Cooper direttore della programmazione del Banff Film Festival, Maurizio Zanolla “Manolo” famoso alpinista, le registe Tizza Covi, Pelin Esmer e il regista Daniele Gaglianone. La disomogeneità della giuria ha portato ad una serie di scelte, discusse approfonditamente, sulla ricerca dell’emotività, l’intimità e la vita di gruppo di ogni film in concorso. I premi quindi sono stati assegnati a quei film che, con racconti diversi, sono in grado di portare lo spettatore più a contatto con i protagonisti e le loro vicissitudini.

Iniziamo da “No hay lugar lejano”, che con la sua storia ci aiuta a provare cosa significa dire “casa” per le persone “che vengono lasciate come alberi sdradicati”, ha mosso la giuria al l’assegnazione  della Genziana d’argento. La colpa e la comprensione per il mondo naturale sono il fil rouge di un meraviglioso lavoro di animazione realizzato da Marieka Walsh dal Titolo “The Hunter”, che riceve il premio miglior cortometraggio.

Nelle scelte più importanti della giuria, rimane sempre il motivo emozionale come  la solitudine, che nel film “The Observers” grazie un approccio delicato e rigoroso, ha saputo impressionarci, per questo ha ricevuto la Genziana D’Argento come miglior mediometraggio.

Trento Film Festival 2013 - La giuria

Lo stesso motivo porta a miglior contributo artistico e tecnico la scelta per Lybros y Nubes dell’italiano Paolo Giarolo, un film che riteniamo intenso nei suoi paesaggi, ma che con la buona capacità registica è solo un constesto di una società che rischia di essere schiacciata dall’avidità dal sistema economico liberista. I libri trasportati dai volontari sono la forza, la conoscenza e l’esperienza, il simbolo di una società da rispettare.

Ed è sempre la società oggetto del premio Genziana d’oro città di Bolzano, un racconto distaccato di come una popolazione sia timorosa e disorientata, tanto desiderosa del nuovo. Pura Vida rientra nell’ambiente dell’alpinismo, ma in modo diverso, analizza il coraggio senza confonderlo con l’incoscienza nella death zone, una storia dove la solidarietà vince ancora. Un film che merita giustamente il premio come miglior film di Montagna.

Una decisione unanime, conferisce il miglior premio a Expedition to the End of the World. Qui non si tratta soltanto di avventura. Abbiamo la scoperta scientifica, il vivere insieme, un insieme insolito di personaggi che danno a questo film un mood insolito, con un po’ di humour, un modo di fare cinema di esplorazione molto emozionante ed attraente anche per il grande pubblico.

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