Longlegs di Oz Perkins arriva in Italia in un grande numero di sale (dopo essere stato presentato nella sezione Grand Public in occasione della diciannovesima Festa del Cinema di Roma) proprio oggi, nel giorno di Halloween (negli Stati Uniti è uscito lo scorso 12 Luglio) grazie alla duplice distribuzione Be Water Film e Medusa Film.
Una vera ventata d’aria fresca per il mondo dell’orrore; il film non è infatti soltanto una nuova pellicola grottesca con Nicolas Cage protagonista (già reduce da un’opera particolare come Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo?) ma vede anche il ritorno alla regia di Oz Perkins, a quattro anni dall’uscita di Gretel e Hansel.
Nello Stato dell’Oregon durante gli anni Novanta una giovane detective di nome Lee Harker (Maika Monroe) ha messo in luce, fin dal suo primo incarico, delle doti intuitive fuori dal comune; così, il suo superiore Carter (Blair Underwood) pensa che possa venire a capo di una serie di terribili omicidi-suicidi che vanno avanti da oltre vent’anni.
Tutte queste tragedie sono state caratterizzate da padri che prima hanno ucciso il resto della famiglia e poi si sono suicidati; peccato che, oltre a trattarsi di persone fino a quel momento insospettabili, non ci sono state in seguito motivazioni per quest’improvvisa ondata di pazzia.
L’unico indizio che accomuna tutte le scene del crimine è una lettera, scritta con codici satanici e firmata da un certo Longlegs: peccato che la calligrafia non appartenga a nessuna delle vittime.
Lee, alla fine, decide di accettare il caso, anche perché quel nome le dice qualcosa… forse un ricordo legato proprio agli anni Settanta, periodo della sua infanzia?
Nonostante sia citato nella sinossi ed il prologo sia caratterizzato dalla fulminea apparizione di un irriconoscibile e spaventosissimo Nicolas Cage, Longlegs non può essere considerato un horror splatter e non è neppure caratterizzato dai cosiddetti jumpscare, al pari dell’elemento demoniaco che esiste ma non è il fattore fondamentale all’interno della narrazione.
Ci troviamo invece di fronte ad un interessantissimo poliziesco con elementi soprannaturali, in cui seguiremo passo dopo passo la detective Lee nella sua ricerca della verità, un’indagine pericolosa ed inquietante in cui lo spettatore si ritroverà del tutto immedesimato nella vicenda anche per via delle coinvolgenti musiche firmate da Elvis Perkins.
Oz Perkins ci ha dunque regalato una storia originale, senza rinunciare agli elementi tipici del genere (suore, bambole ed influssi infernali); nonostante Cage appaia soltanto un po’ verso la fine, la sua frenetica ed originale interpretazione lascia comunque e decisamente il segno. Eccellente, inoltre, il lavoro dei comparti costumi, trucco e parrucco, inclusi i continui riferimenti alle feste di compleanno che ci ricordano un po’ il Cappellaio Matto.
Visione decisamente consigliata.
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