A 2 anni dall’uscita del suo Volver, Pedro Almodovar parla della complicata gestazione di quel suo grande lavoro. Lo fa rilasciando lunghe dichiarazioni su un periodo di vera crisi psicologica: “Da sempre soffro di tremende e invalidanti cefalee ed emicranie, accompagnate da un’acuta forma di fotofobia. Ho vissuto prigioniero in una stanza, al buio, per mesi: non potevo accendere la luce, né vedere dvd o scrivere al computer. Un vero paradosso per un regista che ama i colori accesi e vive in mezzo ai riflettori”.
“Potevo solo fantasticare – continua il regista – e così ho concepito il mio nuovo film Los abrazos rotos: niente di autobiografico, nessun mal di testa nè intense terapie neurologiche come è capitato a me, ma un romanzesco film d’amore e dolorosi tradimenti in cui però l’oscurità, il buio, avranno un ruolo determinante per la protagonista Penelope Cruz“.
Prosegue Almodovar, parlando del suo prossimo lavoro e della sua attrice protagonista: “Nel film Penelope vive una doppia vita: in una è la donna del dolore, bruna, con frangetta alla Audrey Hepburn, nell’altra è invece bionda, spiritosa e molto pop”.
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