Alcuni supereroi di casa Marvel si radunano per contrastare un’invasione aliena che minaccia l’esistenza del mondo. Detta così non parrebbe una trama particolarmente originale e degna delle attese che invece ha suscitato nelle ultime settimane. The Avengers, ultima fatica di Joss Whedon (sua la serie tv Buffy l’Ammazzavampiri) ricalca le notissime, e omonime serie a fumetti create fin dal 1963 dai leggendari Stan Lee e Jack Kirby. La formazione della squadra dei Vendicatori, infatti, nonostante qualche defezione, costituisce una “reunion” straordinaria sia dal punto di vista dell’assortimento dei superpoteri che della varietà dei caratteri, espressi peraltro da un cast stellare.
Quando Nick Fury (Samuel L. Jackson), direttore dell’unità di crisi conosciuta con l’acronimo S.H.I.E.L.D. (Strategic Hazard Intervention, Espionage and Logistic Directorate) lancia il segnale di soccorso per respingere l’improvviso attacco che ha sottratto all’agenzia di peacekeeping il prezioso “Tesseract”, ovvero il Cubo Cosmico, accuratamente studiato e tenuto in attenta osservazione come una prossima fonte di energia illimitata per il pianeta Terra, i superdotati paladini della giustizia sembrano piuttosto concentrati sulle questioni personali.
Manipolato nella mente e nella coscienza da un maleficio, Occhio di Falco (Jeremy Renner), l’impareggiabile arciere che scaglia dardi hi-tech argentati, è passato al servizio del perfido Loki (Tom Hiddleston), fratellastro del mitico Thor (Chris Hemsworth), principe di Asgard, e ha portato il caos sulla Terra pianificandone la distruzione. Così, la prima a rispondere alle sollecitazioni di Nick Fury è Natasha Romanoff, ossia Vedova Nera (Scarlett Johansson), un’agente fascinosa quanto letale, raffinata cultrice di arti marziali e di sofisticati armamenti, alla quale si aggiungeranno lo stesso dio del tuono, tirato in ballo anche per via degli stretti legami con l’ingannevole Loki.
Un altro illustre ritorno è quello del patriottico Captain America (Chris Evans, già celebrato interprete della “Torcia” dei Fantastici Quattro), recuperato alla piena efficienza dopo il lunghissimo periodo d’ibernazione, e specialmente, del vulcanico Tony Stark (Robert Downey Jr.), alias Iron Man, geniale ideatore e realizzatore della sua armatura ipertecnologica. Completa il “dream team” lo scienziato Bruce Banner (Mark Ruffalo ha sostituito il rinunciatario Edward Norton) ovvero Hulk, il poderoso e incontrollabile mostro verde.
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Naturalmente, l’eterogenea compagnia faticherà non poco prima di trovare quell’armonia di intenti e quell’affiatamento che consentirà loro di superare le divergenze, e di limare il proprio ego ipertrofico mettendosi al servizio della squadra per il comune obiettivo di proteggere l’umanità dall’attacco alieno. Ecco dunque che nei cieli americani, e a bordo dell’enorme corazzata volante “Helicarrier” avranno luogo le varie fasi dello scontro tra le preponderanti forze extraterrestri e il gruppetto dei Vendicatori, che culminerà nella battaglia decisiva, senza esclusione di colpi, tra i grattacieli di New York.
Gli spettatori non mancheranno di entusiasmarsi per questa ben riuscita opera corale grazie alle numerose sequenze di azione, per via della movimentata e spettacolare avventura, per la qualità degli effetti visivi, ma specialmente apprezzerà l’ironia della messinscena sorretta da una sceneggiatura equilibrata, che riesce a bilanciare le varie anime dei protagonisti e dei tanti personaggi che popolano la storia. Come al solito, difatti, forniranno ulteriori spunti di divertimento le rabbiose sfuriate di Hulk, l’altruismo militaresco, e un po’ vintage, di Captain America, quasi venerato dall’agente Coulson (Clark Gregg) che colleziona le sue figurine (!), e l’incontenibile umorismo di Tony Stark, sempre prodigo di battute che gli amanti delle citazioni potranno annoverare tra i momenti memorabili del film.
E nel fragore di tanti combattimenti c’è anche il tempo di ammirare tre magnifiche ragazze che mostrano la loro splendida silhouette ammiccando alla macchina da presa la propria femminilità. Della sinuosa Scarlet s’è già detto; un applauso va invece indirizzato, per la sua eccellente forma fisica, alla “signora Coldplay”, cioè alla quarantenne Gwyneth Paltrow, tornata a vestire i panni di assistente, e non solo, di Tony Stark. A completare il terzetto di Grazie, che lo scultore Antonio Canova avrebbe senz’altro desiderato plasmare, l’affascinante “Jacoba”, ovvero Cobie Smulders, statuaria modella, famosa soprattutto per la sitcom How I Met Your Mother, che in The Avengers recita la parte dell’efficientissima agente Maria Hill, vice-comandante della S.H.I.E.L.D.
Risparmiamo ai lettori le notizie relative al budget, al cast, alle difficoltà organizzative, alle location e ai problemi della produzione e della distribuzione, dati facilmente recuperabili sul web, per sottolineare il significato che si evince da questa pellicola fruibile con piacere dai giovani come dagli adulti, i quali, avranno ancora in mente le favolose strisce Marvel che li hanno accompagnati nell’infanzia e nell’adolescenza. L’unione fa la forza, dunque. E superare l’egoismo e il particolarismo in nome dell’interesse comune è un messaggio che di questi tempi risuona ancor più eloquente.
Nel corso della vicenda si mette in risalto, inoltre, un passaggio in cui molti cittadini, e in primis i loro governi, s’interrogano sugli ingenti danni materiali causati dai supereroi durante le loro scorribande, magari prima di coglierne gli evidenti benefici, un po’ come avveniva in quella straordinaria animazione Pixar intitolata Gli Incredibili. Il dubbio, però, che ci sovviene dopo la visione di The Avengers, alla luce dell’attuale fase di recessione economica, suscita la seguente domanda: “Che aspettiamo a far intervenire i supereroi contro gli spregiudicati speculatori che hanno messo in ginocchio l’intero sistema finanziario e produttivo mondiale?”. La speranza è che almeno il grande schermo finisca, prima o poi, per accontentarci.
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