Into The Wild

“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto”. H. D. Thoreau , Walden.

Che cosa è che spinge un giovane di talento a rinunciare ad una brillante carriera per cercare il senso profondo della vita e della libertà nelle zone selvagge, fino all’estremo, fino alla morte?

Nel 1990 Chris McCandless, un giovanotto americano di famiglia agiata, conseguita la laurea , offrì in beneficenza tutti i suoi cospicui risparmi e scomparve nel nulla.
Nel settembre 1992 il suo corpo fu ritrovato da alcuni cacciatori in una zona selvaggia dell’Alaska, dentro un autobus abbandonato. Chris era morto di inedia.

John Krakauer, scalatore e grande scrittore di montagna (Aria sottile, sulla tragedia che colpì quattro spedizioni alpinistiche sull’Everest) si appassionò alla vicenda e con pazienza e fiuto giornalistico ne ricostruì le vicende in un libro diventato subito un cult: Into the wild (in italiano, Nelle terre estreme).
Sean Penn, che ha sempre selezionato con cura le parti e i soggetti , scegliendo solo quelli che gli permettevano di esprimere con convinzione il suo impegno civile ed artistico, acquisì subito i diritti del libro, ma ha avuto la pazienza di aspettare più dieci anni nel doveroso rispetto del dolore della famiglia McCandless.

Il risultato è un Into the Wild, film straordinario, giustamente acclamato e premiato alla Festa del Cinema di Roma.
Quasi due ore e mezzo di proiezione che prendono lo spettatore e lo coinvolgono sempre più emotivamente, in una tensione crescente sottolineata dalle malinconiche note delle ballate di Eddie Vedder, il solista dei Pearl Jam.

La scelta di Chris è radicale, idealistica ma non ideologica: brucia i dollari residui trasformandosi in Alexander Supertramp, il supervagabondo, ma accetta le regole della società capitalistica e per comprare le attrezzature necessarie alla sua spedizione estrema lavora con lena e mette i soldi da parte; incontra e familiarizza con alcuni superstiti “figli dei fiori”, ma non ne segue il destino, rinunciando anche all’amore; è un solitario che vuole VIVERE LA NATURA, ma senza compiacimenti estetizzanti, consapevole che il piacere delle sensazioni deve essere condiviso con qualcuno.

Ma non c’è nessuno, nelle selvagge solitudini dell’Alaska, e Chris muore, intrappolato non dal fiume in piena, ma da sè stesso.

 

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2Comments

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  1. 1
    Massimo Frezza

    Tra tutte le regie di Penn Jr, sicuramente la migliore. Ve li immaginate Hirsch e Scamarcio nello stesso film? Il primo fa un peto ed il secondo si ritrova diretamente sul Gargano! 😉

  2. 2
    homer84

    Un vero capolavoro! Un film che rivedrei prestissimo, roba da emozioni forti.
    Sarà che per me era talmente autobiografico che a metà proiezione avrei voluto regalare un paio di biglietti a chi dico io… ma mi viene proprio da dire “Grazie Sean!”

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