Inside Out 2, il nuovo film Disney Pixar diretto dal regista Kelsey Mann e prodotto da Mark Nielsen, è dal 19 Giugno nelle sale italiane.

Nel seguito del bellissimo Inside Out, premio Oscar nel 2015, Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto che, a detta di tutti, gestiscono da tempo un’attività di successo, non sanno come comportarsi quando arrivano Ansia, Invidia, Ennui ed Imbarazzo.

Ad avviare il cambiamento, in questo secondo capitolo irrompe improvvisa la pubertà, che si scatena in piena notte e modifica il pannello di controllo rendendolo più sensibile e pronto a scatenare risposte eccessive al minimo tocco.

Come se ciò non bastasse, una squadra di demolizione ristruttura l’intero ambiente in vista dell’arrivo di altre quattro emozioni: Ansia, Ennui (Noia), Invidia e Imbarazzo.

Decisamente travolgente questo secondo episodio che con le con le partite di hockey, la tempesta emotiva che va a travolgere una Riley ormai teenager, l’iperattività dell’ansia e il viaggio di recupero di una personalità che rischia di svanire nell’oblio.

Tornano anche, per quanto leggermente modificati, alcuni dei luoghi più spettacolari, come gli scaffali della memoria a lungo termine o le isole della personalità.

Un luogo del tutto nuovo comunque c’è: appare lungo l’intero lungometraggio e ricopre un ruolo fondamentale.

Il messaggio ricalca quello del  primo capitolo: ogni singola emozione è assolutamente necessaria per poter affrontare ogni situazione che la vita ci pone di fronte.

Ansia è, infatti, indispensabile per imparare a pianificare; concetto del tutto astratto per il bambino che deve, però, essere appreso durante l’adolescenza.

A ciò si aggiunge, infatti, il principio secondo il quale, per formare una personalità completa, sono necessarie tutte le esperienze, anche e soprattutto quelle negative che si vorrebbero relegare in un angolino irraggiungibile; persino le passioni di un tempo, ora ritenute vergognose e da nascondere a tutti, prima di tutto a se stessi, possono portare a soluzioni inaspettate.

Nessuno stato d’animo è errato o da reprimere; l’importante è imparare a gestire da sé le proprie emozioni in base alla situazione. È questo che ci farà accettare dagli altri, è questo che ci farà sentire accettati, a farci amare noi stessi.

È questa la lezione da imparare.

Discorso a parte va doverosamente fatto per l’animazione che qui spazia da quella “che ben conosciamo”, sino ai personaggi arcade in 2D, citazioni del mondo retrogaming, per giungere a veri e propri cartoni animati alla Biancaneve che incarnano per Riley, un po’ alla Dickens, le proiezioni di futuri possibili.

Non manca una piccola quanto gustosa dedica a Ridley Scott ed ai suoi successi degli anni ’80, tra Blade Runner ed il meraviglioso spot 1984 di Apple.

Ci sono voluti ben 4 lunghi anni per produrre Inside Out 2, come ci hanno raccontato il regista Kelsey Mann ed il produttore Mark Nielsen mentre erano circondati dalle voci italiane. 😉

A far parlare in italiano le nuove emozioni sono: la meravigliosa Pilar Fogliati (Ansia), la divina Deva Cassel (Ennui), Marta Filippi (Invidia) e Federico Cesari (Imbarazzo), insieme a Sara Ciocca nel ruolo di Riley.

Ad arricchire il cast, il cameo di Stash che interpreta il ruolo dell’eroe Lance Slashblade, cui si aggiunge il ritorno di Stella Musy, Paolo Marchese, Melina Martello, Daniele Giuliani e Veronica Puccio, nei panni delle amate Gioia, Rabbia, Tristezza, Paura e Disgusto.

L’introduzione di Ansia sembra proprio aver colpito nel segno l’immaginazione di grandi e piccini; del resto, l’Ansia del recensore che ha poco tempo per scrivere, in modo corretto, mentre il caporedattore (Rabbia) gli chiede, con urgenza ed a gran voce, di finire nei tempi prima che esca il capitolo 3… rende perfettamente l’idea di questo bel sequel di casa Disney-Pixar. 😀

Correte a vederlo!

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