Why War del maestro israeliano (sceneggiatore, artista e regista) Amos Gitai è stato presentato Fuori Concorso a Venezia 81.

Il brillante cineasta non ha mai nascosto la sua posizione estremante critica contro il proprio governo e l’ha dimostrato con documentari, film ed opere di sua produzione; tale postura pubblica lo ha reso oggetto di censura ed obbligato a vivere per un certo periodo in esilio, prima negli Stati Uniti e poi a Parigi.

La Mostra del Cinema di Venezia 2024 sembra focalizzarsi su due temi in particolare: la guerra, psicoanalizzata più che rappresentata in modo classico e la sessualità, poliedrica, romantica, brutale, devastante.

 

Why War è una meditazione filmica, profonda e sofferta, che nasce da un carteggio svoltosi tra il 1932 ed il 1933 tra il padre della fisica moderna Albert Einstein e Sigmund Freud, fondatore della psicanalisi.

Einstein, sollecitato dalle Nazioni Unite e dall’Istituto internazionale di cooperazione intellettuale pone a Freud una domanda cruciale: come si può evitare la guerra?

Da qui parte la narrazione cinematografica del maestro Gitai, tutt’altro che facile da rendere in parole.

La prima scena si svolge in una serata a Tel Aviv, sulle note dei quattro violini della splendida melodia del Kaddish di Ravel che è anche la preghiera ebraica rivolta ai defunti.

Su un muro, vediamo uno striscione con la scritta Bring them home now (“Riportateli a casa, ora”), una lunga tavolata vuota con le foto degli ostaggi israeliani appoggiate alle sedie.

Nell’aria risuonano le sirene, i bombardamenti, il rumore degli elicotteri, gli allarmi.

A questo punto, la camera di Gitai si allontana, per poi inoltrarsi in un lungo tunnel buio, nel quale scorrono immagini di guerre secolari fatte in nome della religione, della nazione, della razza, del potere.

Fil rouge umano tra il dialogo dei due grandi pensatori interpretati da Mathieu Amalric (Freud) e Micha Lescot (Einstein), è l’attrice Irène Jacob che si inserisce tra loro eseguendo una danza sofferta che avvolge i due “grandi” mentre discutono in un piccolo teatro dismesso.

Why War - Irene Jacob
Why War – Irène Jacob

Tale figura femminile rappresenta il dolore, la vittima, il sacrificio innocente della guerra. Le sue dolorose conseguenze.

Proprio mentre è in atto un genocidio, Amos Gitai evita di mettere in scena un singolo fotogramma dei massacri di questi giorni.

Il regista sceglie invece di riflettere, capire, indagare quale possa essere il fine ultimo dei conflitti che, da sempre, dilaniano l’umanità.

Il motivo del film risiede, infatti, proprio in quel Perché del titolo che spinge l’uomo all’autodistruzione nell’intento di proteggersi; eros e thanatos, come argomenta Freud.

La voce di un soprano e di un coro cantano invocando la pace.

Il buio cala sulla platea.

Il maestro Amos Gitai
Il maestro Amos Gitai

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