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Da una come Anne Fletcher, semi-esordiente alla regia, con nel curriculum la sola direzione di quella vergogna di Step Up, e da una commedia romantica di basso profilo non ci si dovrebbe aspettare molto. Specie se latitano anche i nomi di richiamo, visto che la Fletcher è accompagnata sul set da una certa Katherine Heigl, nota più per le apparizioni nelle fiction (da Roswell a Grey’s Anatomy) che per quelle al cinema (100 ragazze). Si rimane quindi piacevolmente sorpresi nel vedere come la sceneggiatura riesca a rendere gustoso e comico un film come questo, finendo persino per far dimenticare le pecche di una trama tra le più scontate della storia del cinema.

Sarà forse complice il fatto che, se la storia segue binari collaudatissimi, nell’ambito di quel sottogenere che è la commedia di stampo matrimoniale, la protagonista portata in scena dalla bionda Heigl ha qualche connotato di originalità: eterna damigella d’onore ai matrimoni di tutte le sue amiche, la nostra ha collezionato la bellezza di 27 abiti per altrettante partecipazioni nello stesso “ruolo” (da qui il titolo originale, 27 Dresses, storpiato in italiano in qualcosa privo di alcun senso). Eterna innamorata del suo capo ufficio, si vede soffiare l’agognata preda dalla bella sorella minore, appena giunta in città. A fare la corte a lei ci penserà invece un giovane giornalista che scrive sulle pagine di cronaca rosa del giornale locale.

La Fletcher dipinge in maniera tutto sommato completa (per i canoni di una commedia) un personaggio che vive la vita di riflesso, partecipando a quella degli altri, godendo delle gioie degli altri, contribuendo a realizzare i sogni degli altri, senza pensare a se stessa e pronta a dire sempre di sì a tutti. Quando l’egoismo della sorella le porterà via la cosa più cara e più sognata, scatterà la molla della ribellione, della vendetta e del risveglio.

Tutto ciò si inscrive in una trama – come detto – dalle dinamiche viste e straviste, seppure mai zuccherosa, mai lenta e soprattutto sempre agile e comica: la storia ha più che altro la funzione di fare da confezione per una carrellata di gag, situazioni comiche e dialoghi divertenti, che si susseguono come in un domino. 27 volte in bianco non è certo una commedia indimenticabile, ma è davvero il film ideale per la serata di svago, per la risata rilassata e per quella cena con amici a base di pizza e dvd. Lavoro ben fatto.

 

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2Comments

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  1. 1
    homer84

    Vietato?! Non credo proprio che un filmetto come questo possa aver avuto problemi di sorta col visto censura.
    Almeno da noi: in America ha preso il PG-13, ossia minori di 13 anni accompagnati.

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