Sous le bombes è, sebbene non perfetto, un film necessario.

Tutto ebbe inizio il 12 luglio 2006 e, quel giorno, in Libano c’era anche lui, il reporter e documentarista franco-libanese Philippe Aractingi.

Questa docu-fiction, quindi (fortunatamente la parte fictional è il 10% del totale), nasce da un’esperienza diretta dell’insensatezza della guerra e della sua espressione più tremendamente fisica: le bombe. Gli ordigni che non guardano in faccia nessuno e, ovviamente, crudelmente, prescindono dalla natura di ciò che colpiscono. MIlitari, civili, adulti, bambini, anziani. Tutti uguali Sotto le bombe.

Forse, un’interprete meno splendida avrebbe consentito un maggiore immedesimarsi dello spettatore nell’inesorabile durezza della realtà che l’autore ci pone dinanzi agli occhi. Ad ogni modo, questo neo non diminuisce la qualità del risultato in modo significativo.

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