Restiamo umani_dedicato a Vittorio Arrigoni

«“Restiamo umani” è l’adagio con cui firmavo i miei pezzi per il manifesto e il blog ed è un invito a ricordarsi della natura dell’uomo, io non credo nei confini nelle barriere, nelle bandiere. Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini, alla stessa famiglia che è la famiglia umana»

(Vittorio Arrigoni, 1975/2011)

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2Comments

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  1. 1
    Massimo Frezza

    Adolf non è, purtroppo, mai morto.

    Inizio a pensare, capisco che sia estremo, che chi giunga – oggi – a 60 anni illeso (vorrei scrivere 50…ma mi mette a disagio)…non si sia impegnato abbastanza per fare la differenza.

    Contro la pazzia…soltanto il sangue. Il proprio. Speso in prima linea.

    Non si combatte la morte con la morte. In un paese di plastica come il nostro…la cui ambizione delle famigliole romane è McDonald’s con i figli la domenica sera…ogni domenica sera…sugli stessi tavoli occupati dagli adolescenti in preda alla patetica fame chimica meno di 15 ore prima…riflessioni del genere assumono un peso ancor più estremo.

    Ne compio 40 a settembre. E’ ora di sporcarsi le mani.

  2. 2
    Roberto

    L’omicidio di Vik Arrigoni colpisce enormemente me come tutte le persone dotato ancora di senso di umanità. A dirla tutta, me l’aspettavo da un momento all’altro, ma pensavo che sarebbe avvenuto per una bomba al fosforo o una raffica di mitra israeliani, non per mano palestinese (ma saranno poi stati davvero i salafiti impazziti?? mah…..).
    Ai tempi del massacro chiamato dall’esercito criminale di Tel Aviv “Piombo fuso su Gaza” avevo partecipato al presidio delle Donne in Nero a Roma e mandato appelli di solidarietà; ricevevo la sua newsletter, con le testimonianze agghiaccianti sulle rappresaglie inflitte da Israele ai palestinesi, del tipo “10 civili uccisi x 1 colono ferito”…. vi ricorda qualcuno???

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