Da Cannes, dove è giunto per presentare un breve estratto dal suo prossimo lavoro, Miracolo a Sant’Anna (film ispirato alla storia – ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale – della 92esima divisione americana Buffalo, interamente formata da soldati di colore), Spike Lee tuona contro il cinema di Clint Eastwood. Nell’occhio delle dichiarazioni del regista-culto ci sono i due film di Eastwood incentrati sulla battaglia di Iwo Jima (Flags of our fathers e Lettere da Iwo Jima), rei di essere privi di attori-soldati di colore: “Molti afroamericani sono sopravvissuti a quella guerra e sono delusi dal fatto che Clint non ne abbia messo neppure uno nei suoi film – ha dichiarato Spike Lee – Secondo la sua versione i soldati neri non esistevano. Ma la mia versione è diversa”.

Lee non ha mai tacciato il collega di razzismo, ma ha accusato l’intero star system hollywoodiano di voler riscrivere la storia, escludendo implicitamente il ruolo che la gente afroamericana ha avuto.

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