I think Irish women are strong as horses, incredibly loyal, and for the most part, funny, witty, bright, and optimistic in the face of devastating reality.
Fionnula Flanagan
Da oggi, alla Casa del Cinema di Roma, Irish Film Festa 2024 ci delizierà con la sua 15esima Edizione.
Il più bel festival di cinema irlandese che l’Italia abbia mai visto, il quale esiste e resiste ancora dopo 15 anni (in cui il mondo è stato scosso e radicalmente cambiato più volte) soltanto grazie al talento ed alla forza del suo Direttore Susanna Pellis, proseguirà sino a Domenica 7 Aprile, seguendo diversi tracciati che si rincorrono e si sovrappongono.
Potete leggere il Calendario delle Proiezioni cliccando qui. 😉
La maggior parte dei film selezionati in programma sono stati girati in contesti rurali, attraverso le diverse contee dell’Isola: da Cork a Leitrim, dalla contea di Galway a quella di Antrim, da Wexford a Wicklow.
Una sezione speciale del festival è dedicata al “mondo privato” dello scrittore irlandese John McGahern (1934-2006).
Venerdì 5 Aprile, alle 18:30, verrà proiettato il documentario John McGahern: A Private World realizzato da Pat Collins nel 2005, poco prima della scomparsa di McGahern. Abile sia come intervistatore che come regista, Collins offriva una visione intima e commovente del processo creativo e della vita di un artista considerato il principale scrittore irlandese dell’epoca moderna.
That They May Face the Rising Sun, che il festival presenterà in anteprima (Sabato 6 Aprile, ore 18:00), è di nuovo diretto da Pat Collins, ospite d’onore di questa edizione; tratto dall’ultimo romanzo di McGahern, il film segue un anno nella vita di Joe e Kate, tornati a vivere nel paesino della campagna irlandese dove lui è cresciuto, e di quella dei memorabili personaggi del luogo, assecondando il ritmo del lavoro, la quotidianità e il passare delle stagioni.
McGahern ha descritto la vita nell’Irlanda rurale, i suoi rituali e la sua durezza, l’incanto che si trova nella natura ma anche le ipocrisie e le violenze nascoste nelle piccole comunità isolate.
Il suo racconto Korea ha ispirato l’omonimo film diretto da Cathal Black nel 1995 con un giovanissimo Andrew Scott; qui in Italia possiamo leggere in traduzione Moran tra le donne (Einaudi, 1990), Il pornografo (Einaudi, 1994), The Dark (Minimum Fax, 2016), Cose impossibili di tutti i tipi (Racconti, 2020).
Kay McCarthy, musicista ed appassionata divulgatrice della cultura irlandese in Italia, amica di Irish Film Festa, ha così spiegato il fortissimo impatto che i libri di John McGahern ebbero sulla società irlandese degli anni 60, donandoci un racconto molto personale che descrive lo scontro tra “il Governatore della Cattolica Irlanda” ed “il Poeta Gentile”:
Noi bambini e ragazzi degli anni 50 e 60, in Irlanda, eravamo abituati all’ingerenza della chiesa cattolica in ogni ambito della vita quotidiana. Alle bambine venne addirittura proibito di indossare calzoncini corti durante la caldissima estate del 1957; allo stesso modo, non potevamo mettere pantaloni lunghi nei gelidi mesi invernali, il che spiega come mai avessimo sempre le ginocchia blu!
Le suore e i frati delle scuole statali di indirizzo religioso che frequentavamo ci davano persino indicazioni di comportamento per i nostri genitori, ai quali veniva ad esempio sconsigliato di andare a vedere i film con Elvis Presley. I miei stessi genitori avevano questa mentalità.
La personalità del clero irlandese che in quel periodo deteneva maggior potere era l’arcivescovo di Dublino, John Charles McQuaid.
L’altra sottolineatura forte di questa edizione è per i documentari che sono stati già molto presenti nel programma delle precedenti edizioni; vari per argomenti, tono e tecniche, ciascuno diversamente eppure decisamente coinvolgente, tutti di altissima qualità: stavolta i documentari sono la scommessa principale dell’edizione 2024.
Molti sono poi i film scritti, diretti o (vigorosamente) interpretati da donne, possibile conseguenza del recente impegno dell’industria cinematografica irlandese ad incentivare la parità di genere sui set.
Anche perciò il nostro Irish Classic quest’anno non poteva che essere Anne Devlin, sulla vita di una misconosciuta ribelle irlandese del primo Ottocento: un film elegantissimo, pieno di suggestioni pittoriche, diretto esattamente 40 anni fa da Pat Murphy, cineasta militante che è stata fra coloro a cui si deve la nascita del cinema in Irlanda.
Ma il vero percorso chiave di Irish Film Festa 2024 è quello letterario, con più film tratti da libri o dedicati a scrittori.
Si apre con il corto Shakes Versus Shav di Damian Farrell e Gerry Hoban che riprende l’ultimo scritto di George Bernard Shaw: una commedia per marionette in cui l’autore irlandese si era divertito a sfidare sul campo nientemeno che William Shakespeare.
Lo impreziosisce un cast di virtuosi della sottrazione: Barry Ward, Anna Bederke, Seán McGinley, Brendan Conroy, Philip Dolan, Ruth McCabe, John Olohan, Declan Conlon… e Lalor Roddy, nel ruolo più emozionante della sua straordinaria carriera: quel Patrick Ryan che si dibatte fra rancori e rimpianti, lasciandoci tutti col groppo in gola.
Vi attendono 4 giorni di nuovi film provenienti dalla Terra di Smeraldo; lungometraggi e cortometraggi, tutti in anteprima italiana… senza contare gli incontri con gli autori!
Cliccando sul video qui sotto, potrete ascoltare il Direttore Susanna Pellis che descrive Irish Film Festa.
Last but not least, il film di chiusura sarà un altro Irish Classic, lo splendido Breakfast on Pluto di Neil Jordan, a celebrare il meritatissimo Oscar al Miglior Attore Protagonista recentemente vinto dal grande Cillian Murphy.
A Los Angeles, l’attore lo ha ritirato con la consueta ritrosia, concedendosi un solo vanto: “I am a very proud Irish man standing here tonight”.
IRISH FILM FESTA
Semplicemente… imperdibile.
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