Terry GilliamLa morte di Heath Ledger comincia a sortire i primi effetti nel cinico mondo di Hollywood, per il quale la scomparsa di un divo è principalmente una perdita di incassi e investimenti. Dopo la Warner, che mentre il corpo del defunto attore era ancora caldo già si preoccupava di come rimpiazzarlo nella post-produzione di The Dark Knight (con una serie di dichiarazioni al limite dell’increscioso), ecco che si fa avanti Terry Gilliam. Nel suo The Imaginarium of Doctor Parnassus Ledger era il protagonista, ma alla fine delle riprese mancano ancora 6 settimane.

Chi lo sostituirà ora? Di rifare tutto ovviamente non se ne parla e allora il regista di Brazil ha pensato di rimpiazzarlo con Johnny Depp. Motivazione del gesto? La dà Gilliam stesso: “E’ un fantasy con viaggi nel tempo, quindi Heath può cambiare facilmente aspetto, sarà un momento pregnante”.

Eh sì! Gran stile, non c’è che dire. Non si noterà per nulla e sarà di certo un figurone. Complimenti a tutti. Hollywood non si smentisce mai!

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4Comments

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  1. 1
    ironica

    Credo che sia ipocrita, e anche ingenuo, pensare che la morte di un lavoratore altamente qualificato e difficilmente sostituibile (come è un attore famoso durante le riprese di un film) non influisca sull’aspetto commerciale del film stesso. Il cinema è un’industria. E anche se Gilliam (sempre sia lodato) avesse amato il povero (in molti sensi, se non quello materiale) Ledger come un proprio figliolo, non c’è nulla di male nel pensare che si sia anche preoccupato di trovare una soluzione pratica alla perdita di un interprete. Oggi dove lavoro io abbiamo saputo che un’assistente ha avuto un incidente col motorino e si è rotta un piede. Il mio capo si è subito preoccupato di come sostituirla. Certo, il mio capo è stronzo. Però “the show must go on” (e anche le cure dentistiche).

  2. 2
    Massimo Frezza

    Caro Antonio, in questo sito vige la libertà di espressione…ma non la libertà di offesa.

    Nessuno ha messo in dubbio la qualità del grandissimo Gilliam e, se avessimo già importato i vecchi archivi, saresti il primo a renderti conto di quanto Luca abbia incensato Tideland.

    Anyway, la qualità dei miei collaboratori non è in discussione e, visto che il tuo IP è tracciato, sei pregato di astenerti, in futuro, da toni sgradevoli e sicuramente non costruttivi, a meno che tu non voglia essere posto in blacklist. Buona serata.

  3. 3
    homer84

    Caro Antonio, ti ringrazio per il commento. E capisco il tuo punto di vista, di sincero amante dell’arte di Gilliam (che di certo anche io non disprezzo).
    Ma in tutta onestà, frasi come quella che diverse fonti hanno riportato (da me virgolettata) mi puzzano troppo di arrangiamento, di “commercialata” per non esporre questo mio parere. Purtroppo qualunque fonte abbia rinvenuto per la notizia in questione non ha riportato che questa sola frase. Gilliam ne ha dette altre? Spiacente, ma non sono pervenute all’universo mondo!
    Mi dici che se Gilliam avesse avuto la fortuna di terminare il lavoro il mio commento sarebbe stato lo stesso “disfattista” ma con parole diverse? Davvero non vedo il perchè e non vedo perchè mai avrei dovuto farlo! Attribuire agli altri frasi e pensieri arbitrari non è elegante. (Come – permettimi di dirlo – elegante non è nemmeno il tuo esordio, ma questo è un altro discorso: si può esporre la propria opinione ed essere in contrasto con gli altri senza però doverli offendere. Ma lo stile non si compra nè si impara, mi dispiace!).
    Ritornando al discorso, credo che nel caso specifico il progetto fosse partito e che buttare i soldi non è nell’anima di nessun cineasta del presente (sottolineo NESSUNO, non ce l’ho con Gilliam, ci mancherebbe!). Indi, il cambio di attore, che giudicherei come dovuto e lecito solo se le riprese ricominciassero da capo. Ma così – pare – non sarà.
    In ogni caso, grazie mille per la tua opinione. Saluti

  4. 4
    Antonio

    Caro Luca Gianneramo,
    intanto complimenti per lo straccio d’articolo che hai fatto su un argomento così importante per il sito per cui lavori, spero non pagato. Non credo che Terry Gilliam abbia dato solo la motivazione che hai riportato tu, visto che Heath Ledger per lui era come un figlio. Scommetto che se Terry non avesse finito il film il commento sarebbe stato lo stesso con altri giochi di parole, tanto l’importante è sparlare.
    Oltretutto, da “critico” cinematografico mi accosti Gilliam a Hollywood: sei il primo a parlare come un hollywoodiano e sai benissimo che sono due mondi diversi! Gilliam quando cerca di fare uno dei suoi film si “sbatte” per cercare i produttori e poi si circonda di gente che crede in lui e che fa il cinema come lo fa lui: “indipendente” e senza secondi fini, a parte la voglia di comunicare e di rappresentare al meglio le sue fantasie. Sai cosa vuol dire questo? Passione. Quando muoiono i cantanti e le case discografiche fanno uscire vita morte e miracoli solo per scopo di lucro, in quei casi non gli si dice niente, anzi, si dà spago al profitto, però secondo il tuo ragionamento e sicuramente anche quello di tanti altri, bisogna buttare l’ultimo lavoro di Heath Ledger, che nella sua breve vita ha dedicato tutto se stesso al cinema, perchè Terry Gilliam vuole specularci. Cerca di fare bene tu il tuo lavoro, visto che hai la possibilità di essere ascoltato, e non criticare a vanvera gli altri visto che l’informazione vera in questo mondo di m…a è già troppo mediata.

    Antonio V.

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