Torna dal 12 al 16 novembre alla Casa del Cinema di Roma, il Pitigliani Kolno’a Festival, unica kermesse cinematografica in Italia dedicata al cinema israeliano e di argomento ebraico, diretta da Dan Muggia e Ariela Piattelli, che propone – a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti – decine di nuovi titoli e prestigiosi ospiti, presenta film, documentari, capolavori ispirati a grandi libri e avrà come ospite d’onore la Bezalel Academy of Arts and Design.
“Il festival darà anche l’opportunità – nelle parole di Ronny Fellus, Consigliere del Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani, che produce e organizza il festival – di proporre attraverso un’accurata selezione della più recente produzione di film, documentari e cortometraggi, spunti di riflessione per superare una visione spesso logora e stereotipata che si tende ad avere di Israele e del mondo ebraico”.
Ottima occasione anche per fare il punto sullo stato dell’arte del cinema israeliano e la sua giovane produzione. “La nuova onda dei cineasti israeliani punta sul presente – sottolineano Ariela Piattelli e Dan Muggia – direttori artistici del PKF – e oggi il rapporto dell’individuo con ciò che lo circonda diventa il terreno, la materia della nuova generazione di registi, in cui il confronto con l’”attuale” è essenziale per affermare la propria identità.”
Sarà proposto il meglio dell’ultima produzione cinematografica nella sezione “Sguardo sul nuovo cinema israeliano”, con anteprime in Italia, tra cui Ajami di Scandar Copti e Yaron Shani, considerata una tra le opere più significative e originali della cinematografia d’Israele, già insignita della Nomination agli Oscar per il miglior film straniero. Vincitore di cinque statuette al Premio “Ophir” dell’Accademia Israeliana e del Grande Premio al Festival di Gerusalemme, Ajami è il film d’esordio dei due registi, ma prima di tutto il nome del quartiere di Yaffo, terra di quotidiano conflitto, dove si svolge la storia. La pellicola è uno spaccato di una realtà difficile, resa con sapienza ed emozionalità, grazie a un vivido realismo.
L’oggi che si lega al passato è una delle principali caratteristiche del cinema israeliano odierno. Ne è esempio uno dei documentari presentati in questa edizione: The Hangman, di Netalie Braun, documentario che ritrae ai giorni nostri Shalom Nagar, l’uomo che giustiziò il criminale nazista Adolf Eichmann, condannato a morte dal tribunale di Gerusalemme.
Tra gli altri film presentati, molti dei quali accompagnati dai rispettivi registi ed interpreti, Mabul di Guy Nattiv, dramma sulle problematiche sociali nella storia di una famiglia ai margini della società: con il Mabul (ovvero il diluvio, metafora di un grande evento) si rompono gli equilibri già fragili di un quotidiano in cui la filosofia di vita è legata al vivere giorno per giorno. Quindi, The Matchmaker di Avi Nesher, ambientato ad Haifa nell’estate del 1968, racconta la storia del sedicenne Arik che inizia a lavorare come investigatore dal sensale Yankele Bride, un misterioso amico del padre, entrambi sopravvissuti alla Shoah. Per Arik si apre un mondo tutto nuovo: conosce vari personaggi tra cui Clara, donna bella e fragile e Sylvia, una sopravvissuta agli esperimenti di Mengele. E proprio durante l‘estate s‘innamora per la prima volta…
Il tema della condizione sociale del presente è al centro di Teacher Irena, documentario diretto da Itamar Chen (che sarà presentato dai produttori Saar Yogev e Naomi Levari): la macchina da presa segue la maestra Irena ogni giorno dal suo squallido appartamento alla classe, il suo terreno di lotta è la periferia di Gerusalemme dove cerca di inserire i bambini nella società, di ricoprirli d’affetto e allegria, dando loro i mezzi per affrontare la vita e il futuro. Il declino di un uomo, la battaglia contro se stesso è il tema di Wandering Eyes, documentario firmato da Ofir Trainin, che racconta la storia del giovane musicista israeliano Gabriel Belhassan, affetto da una grave depressione. Il documentario entra nei pensieri e nella mente di Gabriel il quale riprende con la telecamera, come in un diario, la lotta contro la sua malattia.
Il Pitigliani Kolno’a Festival presenta inoltre una sezione intitolata “Cinema e letteratura”, nata per scoprire come i registi si confrontino con i capolavori di Abraham B. Yehoshua, David Grossman e Yehoshua Kenaz, grandi scrittori nel panorama letterario israeliano contemporaneo. Saranno presentati alcuni film tra cui Infiltration, di Dover Koshashvili, tratto dall’omonimo romanzo di Yehoshua Kenaz,che, raccontando di un plotone in cui tutte le reclute sono affette da disfunzioni fisiche o mentali, riconduce all’attualità le divisioni interne alla società multiculturale israeliana negli anni Cinquanta e le problematiche di allora. Ma anche la versione cinematografica dell’omonimo romanzo firmato da Abraham B. Yehoshua, Il responsabile delle risorse umane, trasformato dallo sceneggiatore Noah Stollman e dal regista Eran Riklis in un road movie. Tra gli eventi, un incontro sulla letteratura israeliana tenuto da Emanuela Trevisan Semi.
Per la consueta sezione “Scuole di cinema da Israele”, quest’anno è ospite la Bezalel Academy of Arts and Design, la più prestigiosa scuola d’arte israeliana, di cui verranno presentati, in due programmi, gli straordinari corti d’animazione realizzati dagli studenti, all’avanguardia sulle nuove tecniche e linguaggi. Quindi i “Percorsi ebraici” dedicati ai ritratti di donne che hanno scritto la Storia, con la presentazione di film quali Ahead of time di Bob Richman, ritratto di Ruth Gruber -centenaria reporter americana – con testimonianze dirette e materiale di archivio inedito che scriveva per il New York Herald Tribune sulla condizione della donna sotto il Fascismo e il Comunismo, quando la professione di reporter era praticata quasi soltanto dagli uomini.
Nel documentario Shining Stars la regista Yael Kipper racconta la storia di Maytal: un attentato terroristico le ha ucciso il fratello e devastato il corpo ma lei vuole riappropriarsi della vita diventando madre. La sezione “Jewish Animation” propone animazioni di argomento ebraico: Mary and Max del premio Oscar Adam Elliot, la serie di corti satirici sulla Bibbia God & Co, firmati dall’americano Stephen Levinson e A Jewish Girl in Shanghai di Wang Genfa e Zhang Zhenhui prima animazione cinese di argomento ebraico.
Tra gli ospiti del Pitigliani Kolno’a Festival, Roi Werner, apprezzato regista di videoclip musicali che presenta, insieme agli attori protagonisti Yaron Brovinsky e Keren Berger, il suo 2 Night, lungometraggio d’esordio realizzato con un piccolo budget, in cui due trentenni, single di Tel Aviv trascorrono la notte insieme in macchina a cercare parcheggio: racconto notturno, poetico, originale, unico. Sarà presente anche lo sceneggiatore Noah Stollman, autore di Adam Resurrected (diretto da Paul Schrader), di Qualcuno con cui correre (tratto dal libro di D. Grossman) e de Il responsabile delle risorse umane di Eran Riklis.
La regista Noa Ben Hagai che, insieme alla produttrice Elinor Kowarsky, presenta Blood Relation, documentario in cui tenta di ricucire la storia della propria famiglia arabo-israeliana, spezzata in due sessant’anni prima. La scrittrice, sceneggiatrice e documentarista, Francesca Melandri (tra le sue sceneggiature Zoo di Cristina Comencini, Fantaghirò di Lamberto Bava e Don Matteo), presente al festival con il documentario Vera. Quindi lo sceneggiatore e regista americano Stephen Levinson che presenta i suoi corti di animazione dalla serie God&Co. Hanan Kaminski, direttore del dipartimento di animazione alla Bezalel School of Arts and Design di Gerusalemme a cui è dedicata la sezione Scuole di Cinema da Israele.
Novità di quest’anno: il PKF Professional Lab, laboratorio di idee e di future collaborazioni tra le professioni del cinema italiano e israeliano che prevede tre eventi: ANIMAZIONE ISRAELIANA (con Hanan Kaminski, Luca Raffaelli e Leonardo Carrano); ITALIA-ISRAELE: SGUARDI A CONFRONTO dedicato al documentario (con Giulia Amati, Stephen Nathanson, Noa Ben Hagai, Elinor Kowarsky, Saar Yogev, Naomi Levari, Mariangela Barbanente, Mario Balsamo) in collaborazione con DOC/IT e i 100 Autori; CREATED REATED BY – LOW BUDGET, HIGH CONTENT, sul segreto della competitività delle serie televisive israeliane nel mercato internazionale (con Noah Stollman, Marcello Olivieri, Giovanna Koch) in collaborazione con l’associazione SACT- Scrittori Associati di Cinema e Televisione Italiani.
Il Pitigliani Kolno’a Festival è realizzato, con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico e con il contributo di: Regione Lazio; Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma; Casa del Cinema; Unione delle Comunità Ebraiche Italiane- Fondi 8 per 1000; Ministero degli Esteri e Ambasciata d’Israele a Roma; Israel Film Fund; Israeli Documentary Filmmakers Forum; Rabinovich Foundation Cinema Project.
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